Il giallo del razzo sull'ospedale al-Shifa. Israele: "È stata Hamas"

Fuga dall'ospedale di al-Shifa dopo l'ordine dell'esercito israeliano che ha circondato la struttura
Fuga dall'ospedale di al-Shifa dopo l'ordine dell'esercito israeliano che ha circondato la struttura Diritti d'autore MAHMUD HAMS/AFP or licensors
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Di Gianluca Martucci
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L'attacco ha provocato almeno 20 morti secondo il direttore della struttura. Il nosocomio sarebbe stato colpito secondo l'esercito israeliano da un missile caduto per errore

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Almeno 50 mila persone sono costrette a evacuare l'ospedale al-Shifa della città di Gaza, il più attrezzato della Striscia, dove almeno 20 persone sono morte dopo la caduta di un razzo, secondo il direttore della struttura. Questo è uno dei luoghi che l'esercito israeliano vuole assediare per eliminare una postazione di Hamas considerata come il centro di comando dell'organizzazione fondamentalista.

L'esercito israeliano ha negato ogni responsabilità sull'accaduto. E sostiene che il razzo precipitato sia stato lanciato da Hamas contro il nemico sempre più vicino e caduto per errore sull'ospedale. La vicenda ricorda la controversia che ha interessato l'attacco all'ospedale al-Ahli nei primi giorni di guerra.

Le truppe israeliane hanno accerchiato l'edificio e ne hanno ordinato l'evacuazione. Secondo il ministero della Sanità della Striscia di Gaza, si stima che i rifugiati presenti al momento della tragedia erano compresi tra 50 mila e 60 mila.

L'ospedale, che ospitava circa 2.500 pazienti, è ora in un black out totale che costringe gli operatori sanitari a lavorare al buio. Le autorità israeliane sostengono che il leader di Hamas, Yahya Sinwar si nasconda proprio nei tunnel costruiti sotto l'ospedale. Il direttore della struttura però ha negato la presenza di militanti del gruppo.

Sistema "in ginocchio"

L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) definisce la situazione sanitaria nella Striscia di Gaza "drammatica". I sedici ospedali ancora operativi operano senza il ricorso all'anestesia. Ogni 10 minuti un bambino viene ucciso nei bombardamenti e "nessun posto è ormai al sicuro", sostiene l'organizzazione di Ginevra.

Altri due centri medici nella città di Gaza sono circondati da carri armati israeliani. Il governo dello Stato ebraico punta il dito anche contro l'Onu, definita complice delle violenze di Hamas da parte dell'ambasciatore israeliano presso l'organizzazione, Gilad Erdan. 

"L'Oms, Unrwa, e tristemente anche il segretario generale Onu Antonio Guterres, non riportano la verità sulla situazione sul terreno", ha affermato Erdan. "Molti operatori Unrwa (l'Agenzia per i rifugiati palestinesi) a Gaza sono essi stessi membri di Hamas: è giunto il momento di sfatare il mito dei fatti forniti dall'Onu", ha aggiunto,

Israele rivede i numeri

Il ministero degli Esteri israeliano ha rettificato il bilancio dei morti dell'attacco del 7 ottobre condotto da Hamas nei territori oltre la Striscia di Gaza. Il numero delle persone uccise nelle violenze sarebbe di 1.200 persone invece che di 1.400.

Per l'intelligence degli Stati Uniti, invece, le cifre pubblicate da Hamas, che riferiscono di 11 mila persone morte in poco più di un mese, sono accurate.

Oltre 100 mila residenti della Striscia di Gaza sono fuggiti verso Sud negli ultimi, ha detto il portavoce capo dell'esercito israeliano Daniel Hagari. Sono in corso sforzi, ha aggiunto, per rilasciare gli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza, ma richiedono tempo.

Sono 240 le persone sequestrate dall'organizzazione. Secondo una delle proposte in discussione, Hamas rilascerebbe da 10 a 20 ostaggi civili in cambio di una breve pausa nei combattimenti, ha detto un funzionario. Il successo dell'accordo potrebbe portare al rilascio di altri circa 100 civili, ma non degli uomini israeliani in età militare.

In cambio, secondo la fonte, Hamas chiede una breve pausa, più aiuti umanitari, carburante per gli ospedali e il rilascio dei palestinesi trattenuti nelle carceri israeliane. Ma, secondo un funzionario americano informato del dossier, riporta il New York Times, sarebbe questo il punto più controverso per le autorità israeliane.

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