Fao, rapporto shock sull'agricoltura: persi 3,6 trilioni di euro in 30 anni. Prima stima globale

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Di Ilaria Cicinelli
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Perdite esorbitanti per il settore agricolo. L'incidenza dei disastri è in aumento e mina gravemente colture e allevamenti in tutto il mondo. Sono le prime stime al mondo di questo tipo. La raccolta dei dati e le politiche per la prevenzione sono ora più che mai fondamentali

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Il settore agricolo registra perdite miliardarie.
Secondo un nuovo rapporto pubblicato oggi dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (Fao), negli ultimi 30 anni la produzione agricola e zootecnica ha registrato perdite per circa 3,6 trilioni di euro. Una perdita media di 116 miliardi di euro all'anno: il 5% del prodotto interno lordo (Pil) agricolo mondiale.
La causa viene identificata nei disastri - qui definiti come gravi interruzioni del funzionamento di una comunità o di una società.

Il nuovo rapporto Fao intitolato "L'impatto dei disastri sull'agricoltura e la sicurezza alimentare" fornisce la prima stima globale dell'impatto dei disastri sulla produzione agricola, in particolare su colture e bestiame. Le perdite registrate potrebbero essere molto più ingenti se fossero disponibili dati sistematici sui sotto settori della pesca, dell'acquacoltura e della silvicoltura. 

"L'agricoltura è uno dei settori più esposti e vulnerabili al rischio di catastrofi", afferma il Direttore Generale della Fao, Qu Dongyu. I disastri ricorrenti possono infatti "Erodere i guadagni e minare la sostenibilità dei sistemi agroalimentari".

Perdite per gruppi di prodotti

Fao: le catastrofi stanno causando danni e perdite senza precedenti in agricoltura. Investire nella Riduzione del rischio di disastri e nell'azione preventiva può ridurre e mitigare l'impatto dei disastri e proteggere i nostri sistemi agroalimentari

Il rapporto indica che le perdite relative ai principali prodotti agricoli tenderanno ad aumentare. Negli ultimi tre decenni, le perdite nel settore dei cereali sono state in media di 69 milioni di tonnellate all'anno - corrispondenti all'intera produzione cerealicola della Francia nel 2021.

A seguire frutta e verdura sono tra i prodotti più a rischio, con un calo nella produzione di 40 milioni di tonnellate all'anno, in media. Per i prodotti ortofrutticoli, le perdite corrispondono all'intera produzione di frutta e verdura del Giappone e del Vietnam nel 2021.

L'industria della carne, quella dei prodotti caseari, nonché latte e uova si stima abbiano subito perdite per 16 milioni di tonnellate all'anno, corrispondente all'intera produzione di carni, prodotti caseari e di uova di Messico e India nel 2021.

Differenze regionali

Emerge dal rapporto anche una significativa variabilità tra diverse regioni e Paesi. Secondo il rapporto, l'Asia ha registrato la quota maggiore delle perdite economiche totali. Anche l'Africa, l'Europa e le Americhe hanno registrato numeri simili.
Tuttavia, le perdite in Asia rappresentavano solo il 4% del valore aggiunto agricolo, mentre in Africa corrispondevano a quasi l'8%. Le differenze sono ancora più grandi tra le sotto regioni.

I piccoli Stati insulari, hanno subito la maggiore incidenza di perdite nel valore aggiunto agricolo. Il rapporto rivela che negli ultimi tre decennii disastrihanno inflitto le maggiori perdite ai Paesi a reddito medio basso, in alcuni casi fino al 15 per cento del loro Pil agricolo totale.

Impatto dei disastri

Gli eventi catastrofici sono passati da 100 all'anno, negli anni '70, a circa 400 eventi all'anno in tutto il mondo negli ultimi 20 anni. Non solo gli eventi catastrofici stanno aumentando in termini di frequenza e intensità, ma si prevede anche un peggioramento del loro impatto. I disastri indotti dal clima amplificano, infatti, le vulnerabilità sociali ed ecologiche già esistenti.

La siccità è da sola responsabile di quasi la metà delle perdite, ma anche inondazioni, tempeste, crisi sanitarie, parassiti e guerre hanno un impatto crescente.

I fattori alla base del rischio di catastrofi includono il cambiamento climatico, la povertà e la disuguaglianza, la crescita demografica, le emergenze sanitarie causate da pandemie, i conflitti armati.

Il rapporto delinea tre linee d'azione: migliorare la raccolta dei dati e le informazioni sull'impatto delle catastrofi su tutti i sotto settori, sviluppare politiche per la riduzione del rischio e per la prevenzione e potenziare gli investimenti per un'agricoltura resiliente.

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