Si iniziano a celebrare i primi funerali. Arrivano gli aiuti della Mezzaluna rossa
PUBBLICITÀI sopravvissuti al micidiale terremoto di magnitudo 6.3 che sabato ha colpito l'Afghanistan occidentale hanno iniziato a seppellire i loro morti. Il bilancio delle vittime, che cresce di ora in ora, è di 2445 persone. È stato rivisto al ribasso il numero dei feriti, che rimane comunque di più di 2mila. Prima era stato detto che erano 9.240.
Nell'area si trovano 10 squadre di soccorso, che continuano a scavare tra le macerie, cercando di recuperare le persone sepolte dal crollo degli edifici. Ma le attrezzature sono poche e le comunicazioni con i villaggi più remoti sono difficili. Dalle prime stime si pensa che siano almeno una quindicina i villaggi interamente rasi al suolo, migliaia le case danneggiate.
L'area colpita dal terremoto, a cui sono seguite numerose scosse di assestamento, è una delle più densamente popolate del Paese. Nella provincia di Herat vivono quasi 2 milioni di persone.
Un portavoce del Ministero dei disastri, simile alla nostra Protezione civile, ha definito il terremoto "senza precedenti". L'Afghanistan è spesso colpito da forti terremoti. Nel giugno dello scorso anno, la provincia di Paktika è stata colpita da una scossa di magnitudo 5.9 che ha ucciso più di 1.000 persone e lasciato decine di migliaia di persone senza casa.
La Mezzaluna rossa afghana è riuscita a portare alcuni aiuti nel distretto di Zinda Jan. Stanno arrivando tende, teloni, materiale per la conservazione dell'acqua, coperte, indumenti, utensili da cucina e cibo, mentre i volontari stanno allestendo un campo di emergenza per dare rifugio agli sfollati.