Razzi di Hezbollah su area contesa con Israele, Tel Aviv risponde. Onu: "Situazione sotto controllo"

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Di Michela Morsa
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Il gruppo militante libanese, acerrimo nemico di Israele, ha rivendicato l'attacco come segno di "solidarietà alla resistenza palestinese"

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Nelle prime ore di domenica mattina il gruppo militante libanese Hezbollah, acerrimo nemico di Israele sostenuto dall'Iran, ha lanciato dozzine di razzi e colpi di artiglieria contro tre postazioni israeliane nella regione di Har Dov, un’area contesa tra i due Paesi lungo il confine del Libano con le alture del Golan occupate da Israele in Siria.

Poco dopo Hezbollah ha rivendicato l'attacco con un comunicato ufficiale, spiegando che era stato eseguito in solidarietà con la “resistenza palestinese”. 

L’esercito israeliano ha risposto a quelli che ha chiamato "colpi di mortaio" con attacchi di artiglieria nelle aree libanesi di confine. Come riferito da un portavoce delle forze armate, successivamente un drone israeliano ha colpito "un'infrastruttura dell'organizzazione terroristica degli Hezbollah nell'area di Har Dov". Tel Aviv ha intimato ai residenti dell'area di restare al riparo nei rifugi. 

Non ci sono notizie di vittime o feriti da nessuna delle due parti. E sembra che nessuno voglia alzare il livello del conflitto. 

Dal suo canale tv al Manar, Hezbollah afferma che Israele non vuole aprire un nuovo fronte di guerra nel nord. "La risposta militare israeliana al lancio di razzi da parte della resistenza è stata contenuta e studiata, si è concentrata su zone agricole e boschive disabitate", spiega un corrispondente. "La situazione ora è molto calma, si sente solo il ronzio dei droni israeliani sopra le nostre teste", aggiunge. 

I militanti filo-iraniani hanno riferito poco fa di aver ristabilito una postazione militare lungo la Linea Blu di demarcazione con Israele dopo che questa era stata distrutta dai colpi di artiglieria sparati da Israele. 

Una forza di mantenimento della pace delle Nazioni Unite, dispiegata lungo il confine meridionale del Libano, ha invitato “tutti a dare prova di moderazione” e a utilizzare i “meccanismi di collegamento e coordinamento per allentare l’escalation” e prevenire un rapido deterioramento della situazione di sicurezza. 

La forza nota come Unifil ha affermato di essere in contatto con le autorità su entrambi i lati del confine a tutti i livelli “per contenere la situazione ed evitare un’escalation più grave”.

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