Nagorno-Karabakh, terminato l'esodo. Stepanakert città fantasma

Alcuni oggetti abbandonati dagli armeni in fuga
Alcuni oggetti abbandonati dagli armeni in fuga Diritti d'autore AP Photo
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Di Ilaria Cicinelli
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Volge alla fine l'esodo degli armeni del Nagorno-Karabakh. I reporter riescono ad accedere nella regione per breve tempo. Migliaia di oggetti abbandonati per le strade raccontano di un popolo in fuga. Ora regna il silenzio

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Le strade di Stepanakert ( Khankendi in azero) sono vuote dopo che decine di migliaia di persone di etnia armena hanno lasciato la principale città del Nagorno-Karabakh. Stepanakert ora sembra una città fantasma. L'ex fiorente centro dell'autoproclamata Repubblica del Nagorno-Karabakh, nota agli armeni come Artsakh, ha visto la sua popolazione fuggire in un esodo di massa da quando l'Azerbaigian, che rivendica il territorio, ha dispiegato le sue truppe nella regione.

Quando una troupe dell'emittente tedesca ZDF, insieme ad altri inviati, ha avuto il permesso di entrare a Stepanakert in un viaggio organizzato dalle autorità azere, per le strade si vedeva a malapena un civile. Dopo che l'Azerbaigian ha preso il controllo dell'enclave, quasi tutti i suoi cittadini sono fuggiti dalla loro terra d'origine, riferisce la ZDF. Mentre ci sarebbero militanti filo armeni ancora attivi in città, ai giornalisti non è stato permesso di sostare a causa di "motivi di sicurezza".

I reporter hanno incrociano l'ultimo autobus con a bordo i rifugiati diretti in Armenia. I passeggeri erano per lo più anziani, la maggior parte di loro è spaventata e furiosa con il presidente dell'Armenia, che secondo loro non li ha aiutati.

In serata, l'esercito azero ha presentato le armi che sostiene di aver trovato nelle case degli "armeni partiti". Nel frattempo le autorità azere giustificano l'esodo e cercano di difendersi dalle accuse che li inquadrano come autori dell'espulsione armena."No, non abbiamo espulso nessuno, è stata una loro scelta. Non lo so, dovete chiederlo a loro", ha dichiarato alla ZDF Anar Eyvazow, portavoce del ministero della Difesa azero.
Gli armeni del Karabakh non sembrano comunque fidarsi dei nuovi detentori del potere e il loro tempo qui sembra essere finito.

'Puoi restare' mi ha detto la polizia azera. 'Per fare cosa?' ho risposto
Sergei Astsarian
abitante di Stepanakert

Una regione fantasma

Dopo nove giorni di paura e panico, l'esodo degli armeni è terminato e il corridoio di Lachin, che collega il Karabakh all'Armenia, è praticamente deserto, a parte qualche rara auto, come hanno raccontato i reporter dell'Afp durante una visita organizzata dalle autorità azere. Il silenzio pervade la strada di montagna servita alla fuga della maggior parte della popolazione del Nagorno-Karabakh dopo che l'autoproclamata repubblica si è arresa alle truppe azere. Decine di migliaia di persone hanno già raggiunto l'Armenia e la maggior parte di loro è a Goris.

Su una collina, la bandiera armena sventola accanto a un gruppo di volontari civili in attesa dell'arrivo degli ultimi rifugiati.

Un vecchio suv russo si avvicina alla dogana azera, con un materasso, dei mobili e una bicicletta legati al tetto. L'autista, Sergei Astsarian, mostra il suo documento d'identità agli azeri. Il 40enne, un negoziante, dice di aver infine deciso di lasciare la sua casa a Stepanakert.

Negli ultimi giorni, Astsarian riferisce di aver vissuto in città "da solo, come l'ultimo dei Mohicani" e di essere preoccupato di rimanere bloccato lì per sempre.

Nonostante gli appelli dell'Azerbaigian affinché l'etnia armena rimanga in Karabakh, Sergei ha detto di essere partito perché non c'erano state "garanzie concrete", ma solo "verbali". "Ho parlato con la polizia "Puoi restare", mi hanno detto. Io ho risposto: "Per fare cosa?". Racconta il 40enne, "Perché dovrei restare, quando tutti gli altri se ne sono andati?"

Verso l'ignoto

Decine di migliaia di persone di etnia azera sono fuggite dal Karabakh durante la guerra degli anni '90 e in molti sognano di tornare. Sergei dice che spera di raggiungere i parenti che vivono in Europa.
Dopo una rapida ispezione, l'auto è passata sotto un enorme scanner a raggi X, prima che Sergei proseguisse verso la bandiera armena, senza voltarsi indietro.

Video che mostra la piazza principale dell'autoproclamata capitale del Nagorno Karabakh dopo che la maggior parte della popolazione locale ha abbandonato il territorio, dal 29 settembre 2023

Ma più avanti, lungo la strada percorsa dagli oltre 100.000 rifugiati fuggiti in Armenia in poco più di una settimana, rimangono inquietanti resti dell'esodo.
Sul ciglio della strada c'è di tutto, da una carrozzina rosa a un cappello elegante, fino a una vasca da bagno e a una Lada bruciata: oggetti abbandonati dagli armeni del Karabakh durante la loro fuga.

Da Stepanakert, la cui popolazione di 55.000 persone ha lasciato la città dopo la resa dei separatisti il mese scorso, sono filtrate pochissime informazioni. 
Per la prima volta in 30 anni, domenica una missione delle Nazioni Unite ha visitato la città per valutare i bisogni umanitari. Sulla strada di Lachin si potevano vedere i camion bianchi del Comitato Internazionale della Croce Rossa, una delle poche agenzie umanitarie in grado di accedere a Stepanakert.

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