Rached Ghannouchi, leader del movimento islamico tunisino Ennahdha ed ex presidente del parlamento, ha iniziato uno sciopero della fame per chiedere la sua liberazione e quella di altri oppositori politici
Rached Ghannouchi, leader del movimento islamico tunisino Ennahdha ed ex presidente del Parlamento della nazione nordafricana, arrestato ad aprile con l'accusa di aver ordito un "complotto contro lo Stato", ha iniziato uno sciopero della fame. Ad annunciarlo è stato il consigliere di Ennhadha, Riadh Chaibi precisando che la decisione di Ghannouchi rientra nella battaglia avviata con lo sciopero della fame ad oltranza iniziato due giorni fa dal leader del Fronte di Salvezza Nazionale, Jaouhar Ben Mbarek.
Una ventina di oppositori arrestati a febbraio
Tutto lascia presagire che questa forma di protesta possa allargarsi anche ad altre persone che sono state arrestate con capi d'accusa identici o simili. Si tratta di una ventina di persone che dallo scorso mese di febbraio si trovano in stato di carcerazione preventiva. Mbarek in particolare ha dichiarato che quella contro di lui sarebbe una "farsa giudiziaria" pianificata da un giudice istruttore del pool antiterrorismo.
Poiché in età avanzata, lo sciopero della fame di Ghannouchi durerà soltanto tre giorni. L'uomo, principale oppositore del presidente Kais Saied è stato è stato arrestato il 17 aprile scorso e posto in custodia cautelare a seguito di dichiarazioni in cui ha affermato che la Tunisia potrebbe finire in una "guerracivile" se i partiti progressisti o quelli islamici come Ennahdha fossero eliminati.