25 anni di Google: è possibile tenere sotto controllo il "gigante"?

L'inconfondibile logo di Google.
L'inconfondibile logo di Google. Diritti d'autore Virginia Mayo/AP
Diritti d'autore Virginia Mayo/AP
Di Andrey PoznyakovEuronews Digital - Edizione italiana: Cristiano Tassinari
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in russo

Google festeggia il suo 25° anniversario, tra accuse di posizione dominante e minacce di nuove restrizioni Antitrust. Ma, intanto, gli "occhialini" di Google hanno cambiato la nostra vita

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Esattamente 25 anni fa, il 27 settembre 1998, Larry Page e Sergey Brin inventarono Google.
È la data in cui i due fondatori - si erano conosciuti ad un corso di informatica all'Università di Stanford - stabilirono la loro base operativa, il primo ufficio di Google, in un garage in affitto.

Nati Harnik/02010
Foto del 2010: Sergey Brin, Eric Schmidt (all'epoca CEO di Google) e Larry Page.Nati Harnik/02010

25 anni dopo

In un quarto di secolo di esistenza, Google è riuscita ad affermarsi come una delle  Internet-company più influenti al mondo.
Il suo motore di ricerca occupa il primo posto indiscusso, il suo sito web è il più visitato al mondo e il suo sistema operativo Android è utilizzato sul maggior numero di dispositivi.

Questa supremazia, perù, non passa inosservata e il predominio di Google solleva dubbi da parte delle autorità Antitrust.
Tuttavia, i loro tentativi di mettere "sotto controllo" il gigante di Internet sono impantanati in procedure burocratiche", spiega Javier Espinoza, corrispondente di "Financial Times" dall'Unione europea.

"C'è chi dice che la legge Antitrust in generale è entrata in gioco troppo tardi e ha fatto troppo poco. E che con le aziende come Google conviene aspettare, ritardare il procedimento, in modo da arrivare ad un "roadkill", un vicolo cieco, come ha detto una volta un Amministratore delegato dell'azienda. E questa è solo una parte della narrazione secondo cui vengono favorite aziende come Google".

Euronews
Javier Espinoza in collegamento durante l'intervista.Euronews

Ci pensa il "Digital Markets Act"

Un altro tentativo di limitare l'influenza dei giganti delle Big Tech nell'Unione europea è il "Digital Markets Act".
Con una serie di regole, dovrebbe limitare in modo significativo la capacità di queste aziende di invadere il mercato digitale con i propri servizi", spiega Espinoza.

Ma come queste restrizioni funzioneranno nella realtà, e se funzioneranno, solo il tempo potrà dirlo.

Per ora, secondo il giornalista, gli utenti si rivolgono alle stesse chat di WhatsApp per lamentarsi di WhatsApp e della sua politica aziendale, e la scelta dei consumatori, almeno per ora, alla fine, premia sempre i giganti della Big Tech.

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