Un luogo per soffermarsi e riflettere al posto della casa nella quale furono violentate e uccise bambine e ragazze dal pedofilo Dutroux e dalla moglie
Un "Memoriale bianco" è stato aperto a Charleroi, nel luogo in cui sorgeva la "Casa degli orrori". Lì il pedofilo Marc Dutroux tratteneva e violentava le sue vittime. Lì furono ritrovati i corpi di due di loro, Mélissa Russo e Julie Lejeune. Entrambe avevano 8 anni.
Quattro vittime furono trovate morte
La casa è stata demolita nel 2022, proprio con l'intenzione di creare un memoriale. L'elemento centrale della struttura è un affresco raffigurante una bambina che tiene in mano un aquilone. Si intitola "Tra terra e cielo". Fu commissionato dai genitori delle vittime di Dutroux all'architetto Georgios Maillis. L'idea era quella di creare non un “tradizionale” parco commemorativo dove passeggiare, ma piuttosto un luogo in cui fermarsi e riflettere.
Il caso di Marc Dutroux suscitò enorme risonanza in Belgio a metà degli anni Novanta. L'uomo fu catturato dalla polizia nel 1996. Due ragazze rapite furono trovate vive nel seminterrato di una casa abbandonata vicino a Charleroi, nel sud-ovest del Belgio. Quattro vittime sono state trovate morte. Due, di otto anni, sono morte di fame; i corpi di altre due ragazze più grandi con segni di morte violenta furono sepolti in un giardino.
Dutroux fu condannato all'ergastolo nel 2004
Il processo si è concluso nel 2004. Dutroux è stato giudicato colpevole di aver rapito e violentato sei ragazze e giovani donne di età compresa tra 8 e 19 anni e di aver ucciso quattro di loro, ed è stato condannato all'ergastolo. L'uomo ha commesso i reati con l'aiuto della moglie, Michèle Martin, rilasciata nel 2012 a condizione che vivesse in un convento. Successivamente è stata avviata ad un processo di reinserimento.