Forti venti e temperature assai elevate hanno favorito la diffusione di enormi incendi
Secondo i dati forniti dai Servizi di soccorso, circa 26.000 persone sono state costrette a fuggire dagli incendi a Tenerife.
Forti venti e temperature assai elevate hanno favorito la diffusione, ancora incontrollabile, di un enorme incendio boschivo sull'isola spagnola.
Allo stesso tempo, la grande colonna di fumo ha ostacolato il lavoro delle risorse aeree, che non hanno potuto operare con totale efficienza.
"L'incendio è al di là della nostra capacità di spegnerlo, forse non in tutte le aree, ma in gran parte di esse - spiega Pedros Martinez, responsabile delle operazioni antincendio - ci sono ancora tre aree attive dell'incendio, con la parte settentrionale che è la più preoccupante".
"Ora conosciamo esattamente le zone dove dobbiamo aggredire il fuoco - dice Fernando Grande Marlaska, ministro dell'Interno ad interim - e quelle dove dobbiamo costruire protezioni".
E se la Spagna piange...
In Canada, invece, almeno 19.000 persone sono state evacuate da Yellowknife nelle ultime 48 ore, quasi l'intera città, afferma Shane Thompson, titolare del ministero dell'Ambiente per i territori del nordovest.
Di queste, 15.000 persone sono fuggite su strada e 3.800 sono state evacuate per via aerea, mentre almeno 300 Vigili del fuoco sono stati mobilitati per domare le fiamme.
Migliaia di residenti della Columbia Britannica sono in stato di massima allerta di evacuazione, dopo che il rapido intensificarsi degli incendi ha costretto la provincia canadese a dichiarare lo stato di emergenza, mentre alcune sezioni di una via di transito chiave tra la costa del Pacifico e il resto del Canada occidentale sono state parzialmente chiuse.