Il prelievo del 40% sugli extraprofitti delle banche scatterà se il margine di interesse registrato nel 2022 "eccede per almeno il 5%" il valore dell'esercizio 2021
Il prelievo sugli extraprofitti delle banche, appena decretato dal governo Meloni, scatterà se il margine di interesse registrato nel 2022 risulterà eccedente almeno del 5% il valore dell'esercizio 2021.
Tuttavia la percentuale sale ad "almeno il 10%" confrontando il 2023 col 2021, si legge nel comunicato di Palazzo Chigi relativo al Consiglio dei ministri di lunedì (7 agosto).
Titoli bancari in flessione
Il risultato è la flessione della Borsa a Milano, con un calo delle vendite del 2,2% soprattutto nel settore bancario.
A Piazza Affari, sono in profondo rosso i principali titoli bancari dopo la notizia che nel dl Omnibus è stata inserita, a sorpresa, una norma per tassare al 40% i margini di interesse maturati dalle banche.
I prelievi approvati dal Consiglio dei ministri sono destinati ad alleviare i mutui prima casa e al taglio delle tasse: dalle prime stime che circolano sul mercato, si ipotizza un gettito tra i due e i tre miliardi.
Timore in Europa
Intanto, sembra che anche i titoli dei principali istituti di credito europei siano in flessione: il timore, sul mercato, è che altri governi, dopo quello spagnolo e italiano, possano varare misure per colpire gli extraprofitti bancari (come peraltro avvenuto l'anno scorso per il comparto energetico).
Va ricordato che le banche italiane negli ultimi anni hanno fatto dei profit da record, probabilmente irripetibili: i sei principali istituti di credito italiani, che messi insieme raggiungono oltre il 60% delle attività del sistema del credito nazionale, hanno incrementato gli utili di oltre il 60% rispetto a un anno prima, portandoli a superare gli 11 miliardi di euro.
Questo grazie al brusco aumento dei tassi, che ha fatto anche raddoppiare il margine di interesse.