Concessa una grazia parziale a San Suu Kyi. La leader era stata democraticamente eletta e poi deposta con un golpe nel 2021
La giunta militare al potere in Myanmar ha deciso di concedere una grazia parziale ad Aung San Suu Kyi. A darne notizia sono i media statali birmani, dopo che nei giorni scorsi l'ex leader era stata trasferita dal carcere agli arresti domiciliari presso un'abitazione governativa.
L'ex leader birmana era stata condannata a 33 anni di reclusione
San Suu Kyi era stata eletta, quindi destituita e posta agli arresti nel 2021 dai militari, che hanno preso il potere nel Paese asiatico a seguito di un colpo di Stato. La grazia è arrivata grazie ad un provvedimento che ha concesso l'amnistia dei reati per circa settemila prigionieri, e che è stato adottato in occasione della Quaresima buddista.
L'ex presidente del Myanmar era stata condannata a 33 anni di reclusione sulla base di una serie di capi d'accusa, tra i quali corruzione, possesso illegale di walkie-talkie e mancato rispetto delle normative anti-Covid.
Amnistiati solo alcuni dei reati per i quali San Suu Kyi è stata condannata
L'amnistia, tuttavia, non riguarda tutti i reati per i quali sono state pronunciate le sentenze di condanna, bensì soltanto 5 su 19. Non è chiaro, perciò, se potrà tornare in libertà.