I cittadini francesi si sono radunati davanti ai Municipi in segno di solidarietà al sindaco di L'Haÿ-les-Roses la cui casa è stata presa d'assalto durante una manifestazione. Le amministrazioni locali si sono unite in un grido accorato per chiedere la fine delle violenze
Centinaia di cittadini francesi si sono accalcati davanti ai municipi di tutto il paese in solidarietà al sindaco di L'Haÿ-les-Roses, Vincent Jeanbrun, la cui casa è stata data al fuoco durante una delle recenti proteste a seguito della morte del diciassettenne Nahel.
Le amministrazioni locali hanno espresso la loro vicinanza a Jeanbrun e hanno condannato le dure violenze mettono la Francia a ferro e fuoco da oltre cinque giorni. Il sindaco di Nanterre, Patrick Jarray, in uno dei raduni ha chiesto la fine della manifestazioni.
"Speriamo che sia fatta giustizia per Nahel e che l'appello della famiglia di Nahel, e in particolare di sua nonna, a fermare la violenza e i danni sia ascoltato e rispettato", ha dichiarato.
La famiglia di Nahel ha lanciato un appello in cui implorai dimostranti a evitare le distruzioni . In un'intervista alla BFM TV, la nonna del giovane ha detto: "Alla gente che sta distruggendo tutto dico di non spaccare le vetrine, non distruggere le scuole, gli autobus. Fermatevi ci sono delle mamme che prendono l'autobus, ci sono delle mamme per la strada".
L'ondata di malcontento ha coinvolto tutto il paese, le scene peggiori si sono viste nella capitale dove sono stati dispiegati migliaia di agenti di polizia. La sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, ha condannato senza mezze misure gli attacchi a cose e persone.
Municipi, stazioni di polizia, autobus, tram, negozi, magazzini: nulla è sato risparmiato all'esplosione di rabbia partita nelle banlieue francesi. Sono stati stimati danni per milioni di euro. Migliaia di manifestanti sono stati arrestati e molti sono rimasti feriti durante le dimostrazioni in strada. Emmanuel Macron, però, assicura la popolazione che le violenza "è sotto controllo".