Europa, la politica degli estremismi schiaccia il centro

Un momento della presentazione del governo del premier Petteri Orpo
Un momento della presentazione del governo del premier Petteri Orpo Diritti d'autore Heikki Saukkomaa/Lehtikuva
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Di Euronews
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L'estrema destra conquista il suo spazio nel neo governo finlandese. I partiti radicali - di entrambi gli schieramenti - prendono piede in tutta Europa soffocando i movimenti centristi. Analizziamo le ragioni

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È l'ultimo esempio in Europa di una coalizione che include l'estrema destra. La Finlandia ha presentato venerdì il suo nuovo governo, che comprende i conservatori e un partito anti-immigrazione, arrivato secondo alle elezioni parlamentari.

Non solo l'estrema destra, ma anche i partiti di sinistra radicale fanno sempre più sentire la loro presenza nel dibattito politico, a scapito dei partiti centristi.

In un'Europa caratterizzata da spaccature politiche, che siano pro o anti-europee, pro o anti-immigrazione, o conservatrici o progressiste, il centro si trova ad affrontare una concorrenza crescente.

L'agonia del centro

Sylvie Guillaume, storica, e docente universitario onorario analizza le ragioni: 

"Il centrismo è la ricerca di un consenso. E non appena c'è una spaccatura, e le spaccature si stanno sviluppando molto di più attraverso le reti sociali, non appena ci sono spaccature molto forti e molto dure nella società, si ha un indebolimento del centrismo".

Con i social network che hanno preso il sopravvento , l'episodio dei Gilet Gialli in Francia ne è un esempio, l'elettorato si è allontanato dai partiti tradizionali, cedendo alla retorica populista.

"L'ascesa dell'estremismo - spiega ancora Guillaume -  non è solo un fenomeno politico. È anche un fenomeno sociale. Prima c'erano partiti politici, sindacati, strutture che inquadravano le cose, che avevano una funzione di cornice. Ora, questi cosiddetti partiti politici classici sono crollati."

Ma se i partiti tradizionali sono in difficoltà, le loro idee progressiste  sembrano essere riprese dai partiti populisti non appena arrivano alle porte del potere, come l'inversione di rotta di Marine le Pen sull'Europa, o come Giorgia Meloni e la sua posizione sulla NATO e la Russia.

 Jean-Pierre Darnis,  Ricercatore presso l'Université Côte d'Azur interviene sul tema :

"Si possono fare discorsi di protesta, o cedere nel populismo. Ma una volta in carica, e se si vuole rimanere lì, si inizia a coltivare quello che una volta si chiamava discorso centrista. I partiti centristi hanno perso la loro funzione nel contesto attuale, da quando le loro idee sono state adottate".

Resta da vedere se il Parlamento europeo, bastione del centrismo, resisterà all'assalto dei partiti populisti alle   elezioni parlamentari del 2024.

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