Si sono tenute a Dublino le celebrazioni per il centenario della guerra civile, combattuta tra il 1922 e il 1923 in seguito della guerra d'indipendenza
Terminava cent'anni fa la guerra civile in Irlanda.
L'anniversario è stato celebrato ufficialmente con una cerimonia militare, domenica a Dublino. Vi hanno partecipato il capo del governo, Leo Varadkar, e il suo vice primo ministro, Micheál Martin.
La guerra civile irlandese, combattuta tra il 1922 e il 1923, fece seguito alla guerra d'indipendenza, che coinvolse l'isola tra il 1919 e il dicembre del '21.
Il conflitto vide contrapposti il governo provvisiorio di Dublino, sostenitore del Trattato anglo-irlandese, che stabiliva i termini dell'indipendenza (compresa la possibilità di secessione dell'Irlanda del Nord), ai suoi detrattori, che sostenevano invece una rottura completa con il Regno Unito.
Anche il patriota Micheal Collins tra le vittime
Tra i sostenitori del trattato combatté anche Michael Collins, considerato tra le figure principali della lotta irlandese per l'indipendenza.
Micheal Collins, che fu anche ministro delle Finanze nella Repubblica Irlandese e capo del governo provvisorio, partecipò attivamente alle trattative per il Trattato anglo-irlandese.
Collins venne assassinato in un attentato il 22 agosto 1922, mentre raggiungeva la sua contea natia.
A Micheal Collins è stato anche dedicato un film, realizzato nel 1996 dal regista irlandese Neil Jordan ("La moglie del soldato", "Intervista col vampiro"), con Liam Neeson nei panni del protagonista.
Collins fu solo una delle oltre 2000 vittime del conflitto.
L'eredità della guerra civile
Particolarmente sanguinosa, la guerra civile irlandese fu combattuta tra gli uomini dell'Ira (Irish Republican Army), gli stessi che fino a pochi mesi prima avevano imbracciato le armi per la stessa causa, la libertà dal secolare dominio britannico.
Ancora oggi, inoltre, la politica dell'Irlanda risulta fortemente influenzata dal conflitto. Infatti, i due principali partiti, protagonisti della politica isolana, discendono dai due schieramenti contrapposti: il Fianna Fáil, composto dagli oppositori degli accordi, e il Fine Gael, il partito del premier Varadkar, che getta le proprie radici tra i favorevoli al trattato.