Nucleare, l'Iran smentisce l'Aiea "rispettiamo i termini dell'accordo"

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Nucleare, l'Iran smentisce l'Aiea "rispettiamo i termini dell'accordo. I rilievi dell'agenzia Onu sono stati fatti male"

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Il caso relativo alle divergenze tra l'Iran e l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), riguardo al ritrovamento di particelle di uranio arricchito quasi all'84%, è stato finalizzato e chiuso. Lo ha affermato il capo dell'Organizzazione iraniana per l'energia atomica, Mohammad Eslami

"Dopo il recente lavoro di perizie da parte degli ispettori dell'Agenzia in Iran, è diventato chiaro che non ci sono speciali deviazioni nel (programma) nucleare iraniano", ha detto Eslami. "Ci auguriamo che l'imminente visita da parte del capo dell'Aiea", Rafael Mariano Grossi, "in Iran possa rimuovere gli ostacoli nei colloqui per rilanciare l'accordo nucleare", ha aggiunto il funzionario della Repubblica islamica sottolineando che Teheran non accetterà pressioni o casi politicizzati.

Le dichiarazioni di Eslami arrivano dopo che ieri l'Aeia aveva fatto sapere di avere avviato discussioni con Teheran riguardo all'origine di particelle di uranio arricchito fino all'83,7%, livello molto vicino a quello necessario per lo sviluppo di armi nucleari, trovate nello stabilimento di Fordo. Sempre nel sito le telecamere di sorveglianza erano fuori uso". 

La settimana scorsa, il portavoce del programma nucleare civile iraniano, Behrouz Kamalvandi, aveva cercato di spiegare che i rilevamenti di particelle indicanti quel valore di uranio arricchito erano dovute a  un momentaneo effetto collaterale del tentativo di raggiungere un prodotto finito  e arricchito al 60%. Agli ispettori il valore pare comunuqe sospetto.

 L'accordo nucleare iraniano del 2015 ha limitato le scorte di uranio di Teheran a 300 chilogrammi e l'arricchimento al 3,67%, sufficiente per l'uso civile e l'alimentazione di una centrale nucleare. 

Con il ritiro unilaterale dall'accordo degli Stati Uniti, nel 2018, anche il dialogo tra Teheran e gli altri Paesi (coinvolti nell'accordo DEL 2015)  si è deteriorato.  Anche se  i tentativi della comunità internazionale sono volti a ripirstinarlo.

 Chiara invece la posizione americana:   "Un rinnovo dell'accordo sul nucleare iraniano non è in programma, così come non lo è stato per mesi".

Lo ha detto, nelle scorse ore, il portavoce del dipartimento di Stato americano Ned Price, in un briefieng con la stampa bollando come "bugie" le dichiarazioni di funzionari di Teheran secondo le quali gli Stati Uniti sono pronti a rinnovare l'accordo.

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