Elezioni presidenziali in Nigeria, sfida a tre: Tinubu, Abubakar e Obi

Un manifesto elettorale del candidato Peter Obi, ad Anambra. (24.2.2023)
Un manifesto elettorale del candidato Peter Obi, ad Anambra. (24.2.2023) Diritti d'autore Mosa'ab Elshamy/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.
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Oltre 93 milioni di elettori in 176.000 seggi sono chiamati a scegliere fra 18 candidati alla presidenza, anche se la vera gara è, per la prima volta, a tre. I favoriti sono: i veterani Bola Tinubu e Atiku Abubakar e l'emergente Peter Obi. I risultati ufficiale arriveranno solo nei prossimi giorni

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Sono in corso in Nigeria, la nazione più popolosa d'Africa e colosso economico del Continente, le elezioni presidenziali e legislative che si profilano come le più incerte da quando il Paese è passato alla democrazia nel 1999 e indette in un clima di insicurezza, inflazione e crisi valutaria.

Le votazioni sono state ritardate di ore in diversi seggi elettorali di tutto il Paese dopo che il sistema elettronico di verifica degli elettori si è guastato in molti centri e un rilevante numero di scrutatori è arrivato in ritardo. Votanti in ogni parte del Paese hanno segnalato problemi con il nuovo sistema elettronico di accreditamento degli elettori (Bimodal Voter Accreditation System, BVAS), che dovrebbe facilitare il processo di voto nel Paese più popoloso dell'Africa (213 milioni di persone, dato Banca mondiale 2021, di cui quasi 90 milioni chiamati al voto). 

Perfino a uno dei 36 governatori della Nigeria, quello dello Stato petrolifero del Rivers nel sud-est, Nyesom Wike, è stato chiesto di ripassare più tardi dato che il sistema non riusciva a riconoscerlo.

Sfida a tre

Il presidente uscente Muhammadu Buhari, a maggio, conclude il proprio secondo mandato non rinnovabile e gli oltre 93 milioni di elettori sono chiamati a scegliere fra 18 candidati alla presidenza, anche se la vera gara è, per la prima volta, a tre.

Spiccano i veterani Bola Tinubu (70 anni), del partito di governo All Progressive Congress (APC) e Atiku Abubakar (76 anni) del Partito Democratico Popolare (PDP), la principale forza di opposizione.

Il tradizionale dualismo politico nigeriano è stato, però, rotto da Peter Obi (61 anni), del Partito Laburista, che è in testa in alcuni sondaggi, facendo leva sul favore dei giovani (l'età media in Nigeria è 18 anni).

I circa 176.600 seggi, aperti dalle 8 ora locale e italiana, chiudono alle 14. Ma i risultati sono attesi solo da domani in poi (quelli ufficiali entro cinque giorni).

Il candidato con il maggior numero di voti sarà dichiarato vincitore solo se avrà raccolto almeno un quarto dei voti in due terzi dei 36 stati della Nigeria e nella capitale Lagos.

In caso contrario, ci sarà un ballottaggio tra i due primi classificati, entro 21 giorni.

Gli elettori scelgono anche nuovi senatori e deputati per la Camera dei Rappresentanti, mentre le elezioni per i governatorati sono fissate per l'11 marzo.

La mancanza di sondaggi attendibili rende difficile prevedere il vincitore e ci si aspetta una corsa serrata, anche se il partito di governo dell'ex governatore di Lagos, Bola Tinubu, può contare sull'apparato statale per raccogliere il sostegno elettorale.

L'insicurezza e i dubbi degli elettori

Il problema principale per molti elettori nigeriani è l'insicurezza creata da rapimenti a scopo di estorsione in molte aree del Paese, dal terrorismo islamista nel nord-est, dalle tensioni separatiste nel sud-est cristiano (il Biafra) e quelle etniche tra pastori e agricoltori nell'area centro-settentrionale.

L'inflazione a due cifre è arrivata al massimo livello degli ultimi due decenni e nelle ultime settimane si è aggiunta unariforma valutaria che ha reso scarso il contante in un Paese dove il 40% degli abitanti vive sotto la soglia di povertà, nonostante la Nigeria - definita parte del MINT (acronimo riferito alle economie emergenti di Messico, Indonesia, Nigeria e Turchia) - sia il settimo esportatore di petrolio al mondo.

Risorse addizionali per questo articolo • ANSA

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