Anche Tallinn, dopo l'accusa di russofobia e l'espulsione dell'ambasciatore da parte di Mosca, caccia l'ambasciatore russo; la Lettonia segue a ruota
Vicini che si guardano in cagnesco. Difficile immaginare che un giorno tutto tornerà come prima. Sono ai minimi termini le relazioni diplomatiche tra le repubbliche baltiche e Mosca. Nelle ultime ore, alla vigilia del compimento, oggi, di 11 mesi di guerra, Mosca ha espulso l'ambasciatore estone e Tallinn, a stretto giro, ha fatto altrettanto. I diplomatici russi lasciano il Paese, la penultima delle tre repubbliche baltiche in cui avevano ancora una rappresentanza. Poche ore dopo, per solidarietà, anche la Lettonia ha ordinato all'ambasciatore russo di lasciare il Paese mentre la Lituania aveva mandato l'avviso di sfratto quando la guerra in Ucraina era appena iniziata, nell'aprile dell'anno scorso.
Nelle ore in cui il mondo occidentale si prepara a inviarea a Kiev armi pesanti sotto le pressioni del presidente ucraino Zelensky, Mosca rispolvera alleanze nella geografia variabile delle relazioni internazionali.
Così il ministro degli Esteri russo Serguei Lavrov ha incontrato il suo omologo a Pretoria, in Sudafrica, una visita che ha suscitato critiche col partito d'opposizione in Sudafrica, l'alleanza democratica, che accusa la maggioranza di scivolare verso un sostegno a Mosca. Ciò nonostante il ministro degli esteri sudafricano abbia formalmente auspicato una risoluzione diplomatica del conflitto.