Norvegia, rinvenuta una pietra runica di quasi 2000 anni

La runa ritrovata
La runa ritrovata Diritti d'autore Javad Parsa/Javad Parsa / NTB
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Di Euronews
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Ritrascritta in latino, l'iscrizione sulla runa di Tyrifjorden forma la parola "idiberug", forse in onore della persona che giaceva nella tomba

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Un salto indietro nel tempo di quasi 2000 anni.
Tanti ne ha la pietra runica rinvenuta dagli archeologi norvegesi, che ritengono si tratti della più antica al mondo. 

Ritrascritta in latino, l'iscrizione sulla runa di Tyrifjorden forma la parola "idiberug", forse in onore della persona che giaceva nella tomba.
Solitamente innalzate sui luoghi di sepoltura, soprattutto in epoca vichinga, le rune sono pietre iscritte con lettere runiche, il più antico alfabeto conosciuto in Scandinavia.

L’alfabeto runico, conosciuto tecnicamente come “futhark“, è il sistema di scrittura caratterizzato dalle rune, i simboli fonetici degli antichi scandinavi.
La prima attestazione dell’uso dei simboli runici risale al 150 a.C., l’ultima a circa il 700 d.C. Dopo questi caratteri vennero definitivamente sostituiti dall’alfabeto latino.

Si ritiene che tutti i popoli di radice germanica usassero questo alfabeto, dalle lontane steppe ucraine ai fiordi norvegesi. Una teoria difficile da dimostrare e forse leggermente forzata, ma è indubbio che fra questi popoli ci fosse un uso di simboli comuni ricorrente. 

La pietra runica sarà esposta al Museo di Storia Culturale di Oslo dal 21 gennaio al 26 febbraio.

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