Il 3 ottobre si celebra la Giornata nazionale della memoria e dell’accoglienza, istituita in ricordo del naufragio avvenuto al largo dell'isola siciliana
Il 3 ottobre si celebra la Giornata nazionale della memoria e dell’accoglienza, istituita in ricordo del naufragio avvenuto nove anni fa al largo di Lampedusa, che causò la morte di 368 migranti, tra cui 83 donne e 9 bambini.
Migliaia di studenti provenienti da tutta Europa hanno preso parte alla cerimonia commemorativa.
A Livia Ortensi, della Fondazione ISMU, che sostiene ricerche e iniziative sui fenomeni migratori, abbiamo chiesto com'è cambiata la situazione dalle stragi in mare del 2013-2016.
"Le cose non sono mai veramente cambiate da allora - dice - il viaggio rimane estremamente pericoloso ed è quasi impossibile entrare in modo legale in Europa senza passare per queste vie, chi chiede asilo difficilmente riesce a entrare con dei ponti aerei".
L'imbarcazione, partita dalla Libia, era non lontana dalla costa quando i motori si bloccarono: per attirare l’attenzione di altre barche, un marinaio agitò uno straccio infuocato che allarmò i passeggeri.
Questi ultimi, in preda al panico per il fumo sprigionato, si riversarono su un lato della barca, che affondò.
Dal 2013, oltre 24 mila persone hanno ufficialmente perso la vita nel Mediterraneo, sebbene si tratti presumibilmente di una sottostima perché molte morti non vengono tracciate.