Salman Rushdie sulla "via della guarigione, lungo percorso di recupero"

"Non colpevole": così si è dichiarato Hadi Matar, l'aggressore di Salman Rushdie.
"Non colpevole": così si è dichiarato Hadi Matar, l'aggressore di Salman Rushdie. Diritti d'autore Gene J. Puskar/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved
Di Cristiano TassinariEuronews World
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Le parole sono dell'agente del romanziere britannico di origine indiana, che resta ricoverato in ospedale in condizioni comunque definite critiche, dopo l'accoltellamento nello Stato di New York

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Salman Rushdie è sulla "via della guarigione" ma il percorso di recupero sarà lungo: parole dell'agente del romanziere britannico di origine indiana, che resta ricoverato in ospedale in condizioni definite critiche.

Suo figlio Zafar ha detto in un tweet che gli è stato rimosso un ventilatore, il che gli ha permesso di parlare e mostrare "il suo solito senso dell'umorismo esuberante e provocatorio".

L'aggressore di Salman Rushdie, Hadi Matar, si è presentato in tribunale a Mayville (Stato di New York) indossando una tuta a strisce bianche e nere, mani, ammanettate.

Accusato di aggressione e tentato omicidio, l'uomo, 24enne americano (nato in California, residente a Fairview, nel New Jersey), di origine libanese, si è dichiarato "non colpevole".

L'avvocato d'ufficio di Matar, Nathaniel Barone, si è però dichiarato colpevole a suo nome, durante l'udienza preliminare.

Dieci coltellate

Matar è accusato di aver aggredito Rushdie con dieci coltellate (tre al collo, quattro allo stomaco, una all'occhio destro, una al petto e una alla coscia destra): è avvenuto venerdì mattina, il 12 agosto, mentre lo scrittore inglese era ospite ad una conferenza alla Chautauqua Institution, nel sud-ovest dello stato di New York.

AP/AP
Quello che è accaduto venerdì 12 agosto 2022.AP/AP

Rushdie, 75 anni, è tuttora ricoverato all'ospedale di Erie, in Pennsylvania, in condizioni ancora critiche, ma leggermente migliorate, nonostante i danni all'occhio, ai nervi di un braccio e al fegato.
Sabato sera è stato staccato dal respiratore e ha potuto riprendere a parlare.

A confermare la notizia è stato l'agente di Rushdie, Andrew Wylie.  

Il procuratore Jason Schmidt ha definito l'attacco "mirato e premeditato".

L'aggressore, Hadi Matar - con evidenti simpatie per l'Iran e per l'estremismo sciita, almeno per quanto è stato trovato sul suo telefono cellulare - era giunto a Chautauqua giovedì, utilizzando un documento falso, una patente intestata ad un martire di Hezbollah.

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Hadi Matar, l'aggressore di Salman Rushdie, scortato in ospedale. (Mayville, NY, 13.8.2022)Gene J. Puskar/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved

Una vita da braccato

Salman Rushdie conduce da oltre 30 anni una vita da braccato. Da quando nel 1989. subi una fatwa - di fatto una condanna a morte - da parte l'Ayatollah iraniano Khomeini, a causa del romanzo "I Versi satanici", scritto nel 1988 da Rushdie, cittadino inglese nato in India (a Bombay) da famiglia musulmana.

Intanto a Yaroun, in Libano, al confine con Israele, la città natale del padre dell'aggressore Hadi Matar, in molti plaudono all'attacco.

E nella capitale dell'Iran, Teheran, la stampa di regime esalta l'attentatore definendolo "un eroe".

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