Nel suo intervento, il capo dello Stato ha rimarcato l'anelito alla pace dell'Italia, il cui percorso repubblicano iniziò proprio all'indomani del ventennio fascista e della seconda guerra mondiale
Buon compleanno repubblica italiana: dopo due anni di fermo causa covid, torna al gran compleato la parata ai Fori imperiali, che per la prima volta ha visto la partecipazione del personale sanitario.
Solenni i festeggiamenti, col presidente Mattarella - ormai nel vivo del secondo mandato - che ha deposto una corona d'alloro all'altare della patria.
Ma questo 76esimo compleanno della Repubblica arriva nel mezzo delle inquietudini per una guerra che non sembra mostrare alcuno spiraglio di de-escalation: nel suo intervento a margine del concerto dell’Orchestra del Teatro «La Fenice» di Venezia, Mattarella ha voluto sottolineare come l'Italia - la cui storia repubblicana si apri proprio con la fine del fascismo e della seconda guerra mondiale - senta piu che mai forte il bisogno di pace.
"La pace - ha detto il Presidente - non si impone da sola ma è frutto della volontà e dell'impegno concreto degli uomini e degli Stati. Una pace basata sul rispetto delle persone e della loro dignità, dei confini territoriali, dello stato di diritto, della sovranità democratica; una pace basata sull'utilizzo della diplomazia come mezzo di risoluzione delle crisi tra Nazioni; una pace basata sul rispetto dei diritti umani".
"L'Italia e tutta la comunità internazionale - ha continuato il capo dello Stato - hanno un ruolo centrale nel favorire il dialogo. Dobbiamo farlo uniti, insieme. La nostra esperienza ci ha mostrato come si possa costruire una convivenza stabile e duratura, anche all'indomani di conflitti sanguinosi. Lo ribadiamo oggi mentre siamo a fianco dell'aggredita Ucraina. La Repubblica è impegnata a costruire condizioni di pace e le sue Forze Armate, sulla base dei mandati affidati da Governo e Parlamento, concorrono a questo compito", ha sottolineato Mattar