Donbas, città strategica di Severodonetsk sarebbe quasi conquistata

Le rovine di Severodonetsk
Le rovine di Severodonetsk Diritti d'autore AP Photo
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Secondo il sindaco la città è "in rovina". I carri russi avanzano verso il centro disintegrando ogni ostacolo, mentre nelle ultime sacche di resistenza si combatte strada per strada

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Si combatte strada per strada nelle ultime sacche di resistenza rimaste a Severodonetsk, città chiave del Donbass feriocemente contesta tra Mosca e Kiev, dove carri armati e truppe russe sarebbero ulteriormente penetrati nelle ultime ore

Stando a un filmato diffuso dal Cremlino, la città sarebbe sotto il controllo pressoché totale dei separatisti filorussi.

Testimoni raccontano che i tank russi avanzano verso il centro un'esplosione alla volta, radendo al suolo tutto ciò che intralcia il loro cammino.

Il sindaco ha dichiarato che la città è in rovina e che decine di migliaia di persone sono state cacciate dalle loro case.

Diversi analisti ipotizzano che il Cremlino non possa più permettersi di sprecare tempo e stia sfruttando l'ultima occasione per estendere il controllo dei separatisti filorussi sul Donbas, prima che l'arrivo di ulteriori armi occidentali renda impossibile l'operazione.

Ma in un'apparente battuta d'arresto, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden sembra aver respinto la reiterata richiesta di inviare sistemi missilistici a lungo raggio al Paese, con i quali gli ucraini - oltre alle linee di rifornimento - avrebbero voluto colpire le postazioni d'artiglieria nemiche che tenevano inchiodati nelle trincee i soldati di Kiev, rendendo di fatto possibile la manovra d'accerchiamento ormai praticamente conclusa

"Non invieremo all'Ucraina missili che possano colpire la Russia" ha puntualizzato Biden. 

Nel frattempo il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha affermato che quella che il Cremlino insiste a chiama "liberazione" della regione del Donbas rimane per Mosca una "priorità incondizionata".

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