La Polonia in mezzo al guado dopo il taglio delle forniture del gas di Mosca. Entro la fine del 2022 la rete di approvigionamento, anche grazie al Baltic Pipe dalla Norvegia, dovrebbe garantire stabilità ai consumi dell'intera Polonia
"Niente rubli, niente gas russo": la Polonia è stata tagliata fuori da Mosca eppure sembra strano che facesse tanto affidamento al gas russo dopo le feroci critiche all'ormai rottamato Nord stream due (fra Russia e Germania) che l’ex ministro degli Esteri polacco Radek Sikorski definì gasdotto "Molotov-Ribbentrop" in ricordo del patto di non aggressione fra Stalin ed Hitler che non impedì alle armate naziste di attaccare a tradimento l'Unione Sovietica nel 1941. La Russia forniva a Varsarvia il 50% del suo fabbisogno di gas naturale.
La Polonia e il gas russo
La Polonia faceva molto affidamento sulla Russia per le forniture di gas. Circa il 50 per cento del gas naturale utilizzato in Polonia era fornito dalla Russia ma intanto forte delle sue grandi riserve, che risalgono a circa il 75 per cento delle loro capacità, e delle fonti di gas alternative, la Polonia si incammina ad una indipendenza energetica completamente dal gas russo. "Abbiamo dovuto pagare per il contratto con Yamal, per questo importavamo così tanto gas russo e, grazie a questo taglio, abbiamo l'opportunità di cercare altrove il gas naturale. Il processo di diversificazione è pronto inoltre disponiamo di uno stoccaggio record di gas quindi siamo perfettamente pronti a lasciare il gas russo. Ovviamente, le tensioni sui mercati hanno fatto salire i prezzi per giorni, è normale nella nostra borsa valori, perché gli investitori hanno sempre paura quando la Russia sconvolge il mercato del gas" ci ha spiegato Wojciech Jakobik, esperto polacco di energia e sicurezza.
Il Baltic Pipe
Varsavia si è concentrata principalmente sull'apertura del progetto Baltic Pipe, che prevede di fornire alla Polonia il gas norvegese. Il Baltic Pipeè una infrastruttura strategica nata dal progetto di una joint venture tra la società polacca dell’energia GAZ-SYSTEM SA e la danese Energinet.dk, cofinanziato dall’Unione Europea, dalla quale è considerato un progetto di rilevanza strategica europea ed è inserito nella lista Projects of Common Interest (PCI), tracciata in linea con il regolamento UE No 347/2013 del 17 aprile 2013, contenente le linee guida della cosiddetta TEN-E Regulation (trans-European energy infrastructure).
Per il sottosegretario di stato polacco al ministero dell'ambiente Adam Guibourgé-Czetwertyński "questo era già il piano per rendersi completamente indipendenti dalle importazioni dall'Est entro la fine dell'anno. Il Baltic Pipe sarà operativo alla fine 2022 e fornirà 10 miliardi di metri cubi alla Polonia. Il nostro consumo attuale è di 20 miliardi di metri cubi, quindi oltre al Baltic, avremo la nostra produzione che è di circa 4 miliardi di metri cubi e la capacità del nostro terminal a Swinoujscie che è di 6 miliardi di metri cubi, insomma soddisferemo le esigenze nazionali".
Coma cambia la distribuzione in Polonia
Intanto in seguito alle sanzioni imposte a Mosca alcune società distributrici del gas in Polonia hanno dovuto chiudere l'attività, altre hanno cambiato il fornitore affidandosi all'ente nazionale del gas polacco. "Il libero mercato consentiva queste diversificazioni - spiega l'economista e deputato polacco Daniel Milewski - e in svariate località della Polonia è accaduto che aziende legate alla Russia svolgessero attività di distribuzione del gas. In quanto società associata ad un oligarca russo, Novatek era soggetta a sanzioni e pertanto non poteva più operare in Polonia. Era nostra responsabilità dare una risposta adeguata alla ferocia che Putin dimostra nei confronti dell'Ucraina”.
"All'inizio dell'anno, i polacchi hanno affrontato aumenti significativi dei prezzi dell'energia, compreso il gas. Oggi il governo vuole assicurarsi che l'interruzione della fornitura di gas russo non incida sul portafoglio del ceto medio appesantendo la fattura del gas nazionale, l'obiettivo è far si che la stabilità energetica torni ad essere libera da influenze politiche" indica la nostra corrispondente da Varsavia Magdalena Chodownik.