Il gas russo che stressa per il rischio di non averlo più

stazione di pompaggio del gas
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I cittadini europei possono fare molto per ridurre la dipendenza europea dai combustibili fossili russi, ha detto a Euronews il segretario generale della European Energy Research Association

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Regna l'incertezza sui mercati energetici europei a causa della guerra tra Russia e Ucraina. I prezzi sono alti e si pensa che resteranno altissimi a lungo termine. Sebbene questo sia il problema maggiore si spera che resti l'unico in quello che potrebbe essere lo scenario migliore, nonostante la prevista recessione economica cotinentale. Il segretario generale della European Energy Research Association sostiene che sarà dura rendersi indipendenti dal gas russo.

Tutto il potere del gas russo

"Il 45% delle importazioni di gas proviene dalla Russia e, poiché l'Europa non produce quasi più gas, questo rappresenta il 40% del consumo di gas in Europa - ci spiega Adel El Gammal, segretario generale, European Energy Research Association - Un grado in meno di temperatura abitativa rappresenta circa il 7% in meno di consumi. E il riscaldamento domestico rappresenta circa un terzo del consumo di gas. Lo stesso per l'aria condizionata. Ci avviciniamo al periodo estivo nei paesi del Sud. Solo un grado in meno di aria condizionata fa 10 per cento in meno di consumo."

Peraltro potrebbe non dipendere nemmeno da noi se rimanere o meno senza gas russo.

"La catastrofe ci sarebbe se i russi chiudessero del tutto i rubinetti del gas. Sebbene dall'inizio della guerra in Ucraina l'Unione Europea per le forniture di gas abbia già trasferito in versamenti l'equivalente del budget annuale che la Russia stanzia per la difesa questa possibilità non può essere del tutto esclusa " spiega il nostro corrispondente da Budapest Adam Magyar. Allarmanti prospettive sollevano la questione del ruolo dei cittadini nella scelta della riduzione della dipendenza russa. Anni fa, la lotta al cambiamento climatico sembrava essere la sfida internazionale più importante. Ma nell'attuale grave congiuntura internazionale la questione è stata messa in secondo piano.

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