Finlandia, finita la "guerra dei quadri": le opere d'arte russe tornano a casa

Il posto di frontiera di Vaalimaa, tra Finlandia e Russia, dove sono state bloccate le opere d'arte.
Il posto di frontiera di Vaalimaa, tra Finlandia e Russia, dove sono state bloccate le opere d'arte. Diritti d'autore Screengrab
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Di Cristiano TassinariEuronews Cult
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Dopo una settimana, la dogana finlandese ha "liberato" circa 200 opere d'arte (dipinti, sculture e oggetti di antiquariato) prestati da musei russi ad altri musei, anche in Italia. La restituzione è stata possibile grazie ad un'eccezione "artistica" delle sanzioni contro la Russia

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Le opere d'arte sequestrate la scorsa settimana da tre camion alla frontiera di Vaalimaa - tra Finlandia e Russia - dalla dogana finlandese, a causa delle sanzioni occidentali, sono state restituite alla Russia.

Le autorità doganali della Finlandia hanno, infatti, dissequestrato circa 200 opere d'arte (dipinti, oggetti di antiquariato e sculture) prestate da diversi musei russi - tra cui il celebre Ermitage di San Pietroburgo, ma anchela Galleria Tretyakov e il Museo delle Belle Arti Pushkin di Mosca.- ad altri musei, anche in Italia (Palazzo Reale e le Gallerie d'Italia di MIlano e Fondazione Alda Fendi-Esperimenti di Roma), con un valore totale di assicurazione di circa 42 milioni di euro.

Si conclude così positivamente una vicenda che ha rischiato di provocare un incidente diplomatico tra Finlandia e Russia, dopo che il sequestro delle opere russe era stato visto, da Mosca e dai media filo-governativi, come un vero e proprio "furto della cultura russa".

La restituzione delle opere è stata resa possibile dall'eccezione del regolamento Ue sulle sanzioni alla Russia, che riguarda le opere d'arte che appartengono ad istituzioni pubbliche.

La ministra della cultura russa Olga Lyubimova attende il rientro delle opere d'arte in Russia già per la fine della prossima settimana.

Screengrab by video AFP
Almeno tredici le casse piene di opere d'arte che erano state sequestrate in Finlandia.Screengrab by video AFP

Ma non tutti i Paesi hanno risolto cosi la cosiddetta "guerra dei quadri", come la chiamano in Russia: la ministra della Cultura francese, Roselyn Bachelot, ha dichiarato che due dipinti della collezione Morozov, uno dei quali di proprietà di un oligarca russo (che ha i beni congelati) e l'altro di un museo di Dnipro, in Ucraina, per il momento resteranno in Francia, dove si trovano per la mostra alla Fondazione Vuitton di Parigi.

Il quadro appartenente al museo di Dnipro resta in Francia per motivi di sicurezza, almeno fino a quando potrà tornare in Ucraina.

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