Partita da Plymouth con uomini e cani per esplorare in slitta l'Antartide, la nave naufragò sul ghiaccio nel 1915; l'equipaggio resistette per mesi mentre il comandante Shackleton, partito con una scialuppa, cercava aiuto a 1600 km di distanza...
Il relitto del leggendario battello endurance di Ernest Shackleton affondato in Antartide nel 1915 è stato ritrovato questo weekend. La scoperta da parte di una missione organizzata dall' associazione britannica Falklands Maritime Heritage Trust partita a febbraio.
Sul fondo del freddo mare di Weddell, a 3000 metri di profondità, gli esploratori hanno trovato la barca partita con 28 uomini, 69 cani e rifornimenti per due anni dalla Gran Bretagna con l'obiettivo di attraversare l'Antardite con slitte trainate da cani.
Poi però il battello incontrò il ghiaccio e rimase 10 mesi alla deriva prima di affondare. Gli uomini si misero in salvo sul ghiaccio, l'equipaggio non si perse d'animo nonostante le temperature a -45°. Poi Ernest Shackleton partì con una scialuppa di salvataggio alla volta della Georgia del Sud, 1600 chilometri di distanzta navigati in pieno oceano, e dopo 4 mesì riuscì a portare in salvo tutti i suoi compagni che lo aspettavano sull'isola disabitata di Elephant.