Russia: Putin ordina l'allerta del sistema difensivo nucleare

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Il presidente russo ha spiegato che la decisione è conseguente a "Dichiarazioni aggressive" da parte delle potenze NATO

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Parlando in un incontro con i suoi alti funzionari, Putin ha affermato che le principali potenze della NATO hanno rilasciato "dichiarazioni aggressive", inoltre l'Occidente ha imposto pesanti sanzioni finanziarie contro la Russia, incluso lo stesso presidente. Putin ha ordinato al ministro della Difesa russo e al capo di stato maggiore dell'esercito di porre le forze di deterrenza nucleare in un "regime speciale di servizio di combattimento".

Torna quello che sembrava ormai impossibile: l'ombra, la paura di un conflitto nucleare a sconquassare il mondo. Decenni dopo la crisi dei missili di Cuba, a oltre 30 anni anni dalla caduta del muro di Berlino, in un mondo ormai dominato dalll'economia e dalla finanza, torna una guerra per i confini e la minaccia nucleare. D'altronde il leader russo dando il la all'invasione aveva detto che si sarebbe vendicato duramente contro chiunque fosse intervenuto a contrastare la sua azione militare. 

La messa in stato d'allerta del sistema nucleare difensivo segue di qualche ora il discorso del cancelliere Olaf Scholz al Bundestag. Un discorso di dura condanna dell'invasione russa, Scholz ha parlato dell'inizio di una nuova era, annunciato stanziamenti monster per le forze armate tedesche e lasciata aperta la via del dialogo con la Russia, rimarcando che in caso di necessità, comunque, la NATO saprà difendersi. Intanto Kiev è sotto assedio.

Kiev è sotto assedio

Mentre le autorità ucraine hanno fatto sapere di aver respinto un attacco russo proprio nella capitale, in molte città proseguono i combattimenti.

I residenti corrono nei rifugi più vicini, mentre le sirene risuonano in tutta la città e le forze russe avanzano.

In una stazione militare di Kiev, i treni sono completamente pieni e ancor più persone cercano di salire.

A bordo, soprattutto donne e bambini, dato che alla maggior parte degli uomini non è permesso lasciare il Paese.

Analogo discorso su un treno per Rakhiv, vicino al confine con la Romania.

A 20 chilometri a ovest del valico di frontiera di Medyka, la palestra di una scuola elementare (Juliusz Slowackiego) è stata riempita con quasi cento letti.

Cibo e altri rifornimenti per le necessità quotidiane sono stati forniti dai membri del locale corpo dei vigili del fuoco.

Nella città ungherese di Záhony, decine di volontari organizzano gli aiuti inviati da privati cittadini e organizzazioni civili, mentre centinaia di rifugiati ucraini attraversano il confine magiaro.

La quantità di aiuti è così travolgente da formare una catena umana, che sposta le provviste dai camion in un magazzino.

L'invasione di Mosca ha scatenato un'indignazione globale, causando sanzioni da parte dell'Occidente.

La Russia ha ordinato alle proprie truppe di procedere "da tutte le direzioni", mentre a Kiev è scattato il coprifuoco e fonti governative riferiscono di circa 200 morti tra i civili.

L'ONU riferisce che l'ultimo conteggio degli ucraini sfociati nei Paesi vicini ora supera i 200.000.

Secondo l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), "almeno 150.000 persone sono fuggite dal Paese", ma la situazione è ovviamente in evoluzione.

Soldati e volontari ucraini difendono la loro patria mentre Volodymyr Zelensky ha lanciato l’ennesimo messaggio, facendo sapere nessuno ha intenzione di fuggire smentendo tutte le fake news che girano in rete sul suo conto.

“Non deporremo le armi - ha detto - difenderemo il nostro Stato perché la nostra arma è la verità, l’Ucraina chiede al mondo un aiuto in difesa della pace: chi può restare per fermare gli invasori lo faccia".

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Poi, un appello a chi vuole tornare nel Paese a difendere l'Ucraina: "Abbiamo molto lavoro da fare per ricostruirla, unitevi e venite qui per difendere questa terra".

Il presidente ucraino ha rivolto infine un messaggio anche ai russi, parlando nella loro lingua: "Voglio che tutti mi sentano anche in Russia, ci saranno migliaia di vittime, centinaia di prigionieri, gente che verrà mandata in Ucraina a morire o per uccidere altri.

La guerra deve finire immediatamente, solo in questo modo anche il popolo russo potrà sopravvivere".

Scholz riferisce al Bundestag: "A fianco degli ucraini dalla parte giusta della storia"

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha riferito al Bundestag sulla guerra. In aula l'ambasciatore ucraino a Berlino ha raccolto l'applauso commosso del Bundestag con la mano sul cuore. Scholz ha parlato di una "nuova era" che inizia con l'invasione dell'Ucraina e ha affermato che la Germania è pronta con determinazione a difendere se stessa e gli alleati NATO in caso di necessità. Ma per farlo servono i mezzi, ha affermato il cancelliere, sottolineando l'imprevedibilità della storia perciô ha annunciato un ingente stanziamentto di 100 miliardi per le forze armate tedesche. 

"La guerra è una catastrofe per l'Ucraina, ma si dimostrerà una catastrofe anche per la Russia". Ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, parlando al Bundestag in una seduta sraordinaria. Ha sottolineato che già ci sono i primi effetti sulle borse con le prime sanzioni e i Paesi occidentali ne stanno preparando altre

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Il cancelliere ha anche sottolineato la necessità per la Germania di redersi più indipendente rispetto al gas russo attraverso acquisti collettivi europei e ha comunicato la disponibilità di Berlino a percorrere la via diplomatica nonostante tutto.

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