Ancora una multa per Google che abusa di posizione dominante

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Diritti d'autore AP Photo/Matt Rourke
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Stangata dell’Antitrust contro Google: l’authority per la concorrenza reclama al colosso del web 102 milioni di euro per aver violato l’articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea che vieta l’abuso di posizione dominante

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Google resta sotto schiaffo visto che ha violato l’articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea che sanziona l’abuso di posizione dominante. Il colosso del web a stelle e strisce avrebbe ancora penalizzato i servizi dei concorrenti per favorire i propri. 

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha comminato una sanzione di oltre 100 milioni di euro (102.084.433,91) alle società Alphabet Inc., Google LLC e Google Italy. Lo si legge in una nota dell'Autorità. Attraverso il sistema operativo Android e l'app store Google Play - si spiega -, Google detiene una posizione dominante che le consente di controllare l'accesso degli sviluppatori di app agli utenti finali. 

Il reclamo di Enel

Un esempio sta nel diniego a installare su Android Auto l’applicazione di Enel X che schiude servizi funzionali alla ricarica dei veicoli elettrici, una misura che favorisce l’utilizzo di Google Maps. L’istruttoria in Italia era stata aperta l’8 maggio 2019 su segnalazione proprio di Enel X  Italia che nel febbraio dello stesso anno aveva accusato Google di non consentirle la pubblicazione di una versione della sua app compatibile con Android Auto.

Una esercito di Android

In Italia circa i tre quarti degli smartphone utilizzano Android. Inoltre Google è un operatore di primo piano assoluto a livello globale, nel contesto della cosiddetta economia digitale, e possiede una forza finanziaria molto poderosa. Oltre alla multa, l’Antitrust ha imposto a Google di mettere a disposizione di Enel X Italia, così come di altri sviluppatori di app, strumenti per la programmazione di applicazioni inter-operabili con Android Auto.

Le argomentazioni di Google

Secondo Google «la priorità numero uno di Android Auto è garantire che le app possano essere usate in modo sicuro durante la guida. Per questo abbiamo linee guida stringenti sulle tipologie di app supportate, sulla base degli standard regolamentari del settore e di test sulla distrazione al volante. Le applicazioni compatibili con Android Auto sono migliaia e il nostro obiettivo è consentire ad ancora più sviluppatori di rendere le proprie app disponibili nel tempo. Siamo rispettosamente in disaccordo con la decisione dell’Agcm, esamineremo la documentazione e valuteremo i prossimi passi».

L’Autorità, però, ritiene che la condotta di Google possa influenzare lo sviluppo dello mobilità elettrica in «una fase cruciale del suo avvio, in particolare per quanto riguarda il potenziamento di una rete di infrastrutture per la ricarica delle auto elettriche adeguata alla fase di crescita e di evoluzione della domanda di servizi di ricarica». Un ostacolo che potrebbe avere ricadute negative «sulla diffusione dei veicoli elettrici, sull’ utilizzo dell’energia “pulita” e sulla transizione verso una mobilità più sostenibile dal punto di vista ambientale».

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