L'ONU rilancia l'allarme: "Carenza di vaccini, una minaccia globale"

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Di euronews
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Antonio Guterres, segretario generale, fa appello a velocizzare le procedure

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Almeno trenta paesi, in gran parte africani, non hanno ancora cominciato la somministrazione della prima dose del vaccino anti-covid, mentre gli Stati Uniti stanno raggiungendo una media di 4 milioni di vaccini al giorno.

Due tendenze opposte, ma che servono a descrivere la situazione attuale della lotta alla pandemia, che tuttavia preoccupa, per le iniquità che comporta, ma anche per il rischio che possa vanificare gli sforzi per raggiungere la cosidetta immunità di gregge.

Antonio Guterres, segretario generale dell'ONU sottolinea che soli dieci paesi hanno finora somministrato il 75% delle vaccinazioni totali. "Molti paesi devono ancora cominciare a vaccinare gli operatori sanitari e le categorie più vulnerabili. Una carenza globale di vaccini minaccia la salute e il benessere di tutti. Il virus è pericoloso ovunque se si diffonde senza controllo".

Per contrastare questa tendenza il programma Covax prevede la donazione di vaccini ai paesi più poveri. Finora sono state consegnate poco più di 38 milioni di dosi a 102 paesi, ma l'obiettivo di arrivare rapidamente a 2 miliardi si allontana, anche a causa dei possibili effetti collaterali provocati dal vaccino Astra Zeneca.

Ritardi nella consegna dei vaccini si registrano anche in Europa, dove si continua ad assistere al braccio di ferro tra case produttrici e autorità. Secondo le Nazioni Unite la possibile via d'uscita sta nella produzione dei vaccini in tutti i continenti e nella messa in funzione di una vera cooperazione internazionale, condizione necessaria per affrontare la pandemia attuale e quelle che potranno seguire.

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