L'Unione Europea chiede conto ad AstraZeneca dei ritardi nella consegna dei vaccini

L'Unione Europea chiede conto ad AstraZeneca dei ritardi nella consegna dei vaccini
Diritti d'autore Drago Prvulovic / SCANPIX/ASSOCIATED PRESS
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Di Alberto De Filippis
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I ritardi annunciati da AstraZeneca nella consegna dei vaccini non vanno giù all'Unione Europea.

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C'è grande tensione fra il colosso farmaceutico Astrazeneca e l'Unione Europea. Il vaccino è attualmente nelle fasi finali del processo di approvazione con l’Agenzia europea per i medicinali. Se i requisiti sono soddisfatti, l’Ema potrebbe raccomandare l’autorizzazione all’immissione in commercio entro la fine di questa settimana. 

Ma il problema, adesso, è dal lato dell’offerta. Venerdì scorso, AstraZeneca ha informato la Commissione che intende fornire nelle prossime settimane dosi notevolmente inferiori rispetto a quanto concordato e annunciato. Questo ha indispettito Bruxelles. 

Così la commissaria alla Salute Stella Kyriakides: "Le risposte dell'azienda non sono state finora soddisfacenti, L'Unione Europea vuole che le dosi ordinate e prefinanziate vengano consegnate al più presto possibile, e vogliamo che il nostro contratto sia pienamente rispettato. Inoltre, la Commissione ha oggi proposto ai 27 Stati membri nel comitato direttivo che il meccanismo di trasparenza sarà messo in atto il prima possibile ".

L'Unione ha prefinanziato lo sviluppo del vaccino e la produzione e vuole vederne il ritorno. La commissione pretende di sapere esattamente quali dosi sono state prodotte e dove, se o a chi, sono state consegnate.

A Strasburgo, il vicesindaco dice che un centro di vaccinazione è già fermo a causa della mancanza di dosi nonostante la forte domanda. Alexandre Feltz, Vice sindaco di Strasburgo: "Abbiamo un potenziale di 2.300 persone da vaccinare a settimana in questo centro e dovremo scendere a 1.500, Adattare le dosi con gli appuntamenti, spostare le persone, riprogrammare gli appuntamenti. Potremmo fare molte più vaccinazioni. Quindi c'è un sentimento di frustrazione, una domanda molto forte, ma non si può andare a pieno regime perché mancano i vaccini".

Nel frattempo, la casa farmaceutica statunitense Moderna afferma che il suo vaccino COVID-19 sembra funzionare contro la variante britannica. 

Tuttavia, è meno efficace contro quello che è emerso in Sud Africa. La società afferma che sta sviluppando una nuova dose di richiamo anche per combattere la nuova variante e che essa sarà disponibile dall'autunno.

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