Austria, al via il terzo lockdown. Restano aperti gli impianti sciistici

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Di Debora Gandini
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Austria, al via il terzo lockdown. Restano aperti gli impianti sciisti, ma rispettando un rigido protocollo sanitario. Fino al 17 gennaio chiuse tutte le attività non essenziali. Tre fasi per combattere l'aumento dei contagi. Per Kurz inevitabile nuova ondata dopo le feste

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Si chiude tutto di nuovo. In Austria è entrato in vigore il terzo lockdown, dall’inizio della pandemia da Covid-19, e dopo l’allentamento delle restrizione in occasione del Natale.

Il governo non ha dubbi: bisogna intervenire, con misure anche pesanti, per evitare il peggio. Mentre la speranza è riposta nel vaccino della Pfizer/BioNTech, con le 10 mila dosi arrivate nel Paese e pronte per l’uso, gli austriaci si richiudono in casa. Attenendosi alle regole. Niente cene o aperitivi,

Niente movida. Del resto il Cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha detto di attendersi una terza ondata di infezioni all'inizio del 2021 prima che vaccinazioni e test su larga scala producano l'effetto desiderato. E così, in attesa dell’arrivo del nuovo anno, le restrizioni resteranno in vigore fino al 17 gennaio. Chiusi tutti i negozi considerati non essenziali. Ma le norme riguarderanno anche le uscite - limitate a poche basilari necessità - e niente assembramenti.

Aperti invece gli impianti sciistici ma attenzione. Una decisione presa, ha spiegato il governo austriaco, perché è uno sport all'aria aperta e la sicurezza è garantita seguendo regole anti- Covid e il protocollo sanitario. Tuttavia, hotel, bar e ristoranti rimangono chiusi, in questo modo si spiega, l’ingesso degli sciatori sarà controllato.

Come funziona il lockdown austriaco

L'Austria è uno dei paesi europei più colpiti dal coronavirus in questa seconda ondata della pandemia, La serrata è divisa in tre livelli di restrizioni. La prima fase, quella che entra il vigore il 26 dicembre, prevede che la serrata di tutti. Aperti gli impianti di sci. Ma con rigidi protocolli, tutti devono indossare la mascherina FFp2.

La seconda fase scatterà il 15 gennaio, fino al 17. In questo periodo si svolgerà un'attività diffusa di screening sulla popolazione, in modo da permettere di poter dare una specie di "patente-sanitaria" per circolare con maggiore libertà. Durante il primo testing di dicembre, la partecipazione è, tuttavia, stata bassa.

Nella settimana dal 18 al 24 gennaio, infine, scuole, negozi, bar e ristoranti potranno riaprire. I negozianti, da parte loro, dovranno essere dotati di un test con risultato negativo. Dal 18 gennaio, inoltre, anche le attività culturali potranno riprendere seppur in misura limitata (e, per gli spettatori, con test negativo). Anche dopo il 17 gennaio, rimarrà in vigore il coprifuoco dalle 20 alle 6.

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