Elezioni Usa: dalla Pennsylvania al Nevada, tutte le cause intentate finora da Trump

I ricorsi di Trump
I ricorsi di Trump Diritti d'autore Evan Vucci/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
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Le azioni legali avviate dalla campagna elettorale del presidente riguardano soprattutto la Pennsylvania, ma non solo: Trump è ricorso ai tribunali anche in Georgia, Michigan e Nevada

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Lo aveva annunciato nel primo discorso dopo la chiusura dei seggi e sta tenendo fede alla sua promessa. La campagna elettorale di Donald Trump ha intentato una serie di cause legali in alcuni degli Stati dove è ancora in corso lo spoglio delle schede.

"Tutti i recenti Stati rivendicati da Biden saranno da noi legalmente contestati - ha scritto in un Tweet - ci sono un sacco di prove - basta guardare i media. Vinceremo! Prima l'America".

Pennsylvania

Quattro al momento le azioni legali avviate in Pennsylvania, dove secondo la campagna elettorale del presidente ci sarebbero stati vari tipi di irregolarità elettorali:

  • Una causa è stata intentata in un tribunale statale: la campagna elettorale di Trump sostiene che gli osservatori non sono stati in grado di supervisionare "in modo significativo" il conteggio, e chiede che lo spoglio venga fermato. Giovedì, una corte d'appello statale ha emesso un'ordinanza che garantisce che gli osservatori elettorali repubblicani possano seguire il processo a una distanza di un metro e mezzo. L'ordine non ha però fermato il conteggio a Philadelphia.
  • Una seconda azione legale ha l'obiettivo di anticipare dal 12 al 9 novembre la data entro cui gli elettori che hanno votato per posta - dimenticandosi però di includere alcuni dati identificativi - possono inviare i dati mancanti.
  • Una terza causa presso il tribunale di Stato è stata intentata dai candidati e dagli elettori repubblicani della Pennsylvania: riguarda le schede inviate per posta, il cui scrutinio è cominciato il 3 novembre.
  • Una quarta causa federale è stata intentata da una candidata repubblicana contro l'operato della contea di Montgomery, appena fuori Filadelfia, che avrebbe contattato alcuni degli elettori che avevano commesso degli errori nella compilazione della scheda elettorale per dargli l'opportunità di correggerli.

Inoltre la campagna di Trump ha chiesto di intervenire come parte nel contenzioso della Corte Suprema sulla scadenza del termine per la ricezione delle schede elettorali in Pennsylvania, che è stato prorogato a venerdì dalla Corte Suprema della Stato.

La Corte Suprema ha rifiutato due volte di annullare la scadenza, ma diversi giudici conservatori hanno indicato che potrebbero essere disposti a riesaminare il caso, mettendo potenzialmente in discussione la validità delle schede elettorali arrivate nei tre giorni successivi all'election day del 3 novembre.

Tuttavia non è nemmeno chiaro quante schede siano arrivate effettivamente dopo il 3 novembre: il Segretario di Stato della Pennsylvania Kathy Boockvar ha detto mercoledì che finora è successo solo con alcune centinaia di schede.

Michigan

La campagna di Trump ha fatto causa per fermare il conteggio dei voti in Michigan, sostenendo che non ha potuto osservare le operazioni di spoglio dall'inizio: i legali di Trump hanno chiesto di rivedere le schede scrutinate prima dell'arrivo degli osservatori. Una richiesta quantomeno bizzarra, dato che Biden è in testa allo Stato. Il segretario di Stato del Michigan, Jocelyn Benson, ha detto che le lamentele di Trump "non sono in linea con i fatti".

Georgia

La campagna di Trump e i repubblicani della Georgia hanno intentato una causa chiedendo a un giudice della contea di Chatham di assicurarsi che le schede che arrivano in ritardo siano adeguatamente separate dalle schede arrivate in tempo. In Georgia i voti per posta dovevano arrivare entro le 19 del giorno delle elezioni per poter essere conteggiati.

La campagna sostiene che la contea potrebbe aver gestito male le schede, un'affermazione che sembra basarsi su un'unica accusa di un osservatore repubblicano e che riguarda un piccolo numero di schede. La causa non ha comunque come obiettivo quello di impedire il conteggio delle schede arrivate in tempo.

Wisconsin

La campagna di Trump ha annunciato che presenterà una richiesta formale di riconteggio anche nel Wisconsin, ma questo non potrà accadere fino a quando l'ultima contea non avrà inviato i dati completi alla commissione elettorale statale, cosa che avverrà tra il 10 e il 17 novembre. Vale la pena ricordare qui che i riconteggi raramente invertono l'esito delle elezioni. Anche nel 2016 il vantaggio di Trump su Clinton rimase sostanzialmente invariato dopo un riconteggio nel Wisconsin.

Nevada

Trump si prepara a dare battaglia anche in Nevada, dove Biden guida con un piccolo margine sul presidente in carica. La campagna di Trump sostiene che migliaia di voti apparterrebbero ad elettori che non risiedono più nello Stato.

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