Berlino: “Navalny avvelenato." Possibili danni al sistema nervoso

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Di Debora GandiniCristiano Tassinari
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Navalny, la conferma dai medici di Berlino: "Tracce di veleno nel corpo.". Possibili danni permamenti dal sistema nervoso. L'oppositore russo è ora sotto la protezione dell'anticrimine federale tedesco BKA

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Le ipotesi diventano certezze. Alexei Navalny è stato avvelenato. I medici dell’ospedale di Berlino, dove il dissidente russo è ricoverato, hanno trovato tracce di veleno nel corpo dell’uomo. Lo staff che lo ha in cura non esclude danni a lungo termine al sistema nervoso anche se non sarebbe in pericolo di vita.

Intanto attorno all’ospedale sono ingenti le misure di sicurezza. Nessuno può accedere al piano della sua camera, tranne la moglie e lo staff medico. E anche il governo tedesco che, aveva già avanzato questa tesi, ora torna parlare.

Steffen Seibert il portavoce della cancelliera Angela Merkel sottolinea che il sospetto non è che Navalny si sia avvelenato da solo, ma che qualcuno lo abbia avvelenato. Del resto, secondo Seibert ci sono già stati altri casi nella storia recente della Russia, quindi questo sospetto, secondo molti, è da prendere in seria considerazione.

Il nemico numero uno del Presidente russo Vladimir Putin, noto per le sue inchieste contro la corruzione, è posto sotto la protezione dall'Anticrimine federale tedesco. 

La ricostruzione: dal malore al trasferimento in Siberia fino a Berlino

Un corteo di ambulanze ha scortato questo sabato mattina Alexei Navalny verso l'ospedale Charité di Berlino.

Alle prime luci del mattino in Russia (le 4 della notte in Italia), il dissidente russo, 44 anni, tenace oppositore di Vladimir Putin, ora in coma per un sospetto avvelenamento, è stato caricato a bordo di un aereo, poi decollato dall'aeroporto di Omsk, in Siberia.

Lo ha confermato la portavoce di Navalny, Kira Yarmish. "Molte grazie a tutti quelli che ci hanno supportato. La lotta per la vita e la salute di Alexey è appena iniziata e c'è ancora molto da fare, ma ora almeno il primo passo è stato fatto".

Destinazione: Berlino, dove l'aereo con a bordo Navalny è arrivato alle 9 ora italiana. "Le sue condizioni di salute sono stabili", ha affermato il responsabile dell’ong 'Cinema for Peace', che ha pagato il viaggio. Per il momento né i medici tedeschi né la moglie, che è andato a trovarlo domenica, hanno commentato.

Chi ha pagato il trasferimento

Navalny è arrivato a Berlino con un volo charter pagato dalla Ong "Cinema for peace" con soldi di privati russi, tra cui Boris Zimin. La missione non è stata finanziata da fondi pubblici, ma da soldi di privati. Abbiamo organizzato tutto senza sapere realmente quanto sarebbe costato e abbiamo avuto delle sorprese. Fare tutto questo in poco tempo è costato molto, ma mentre stavamo organizzando, molti benefattori si sono fatti avanti.

Un tè avvelenato

Navalny è stato ricoverato giovedi scorso in terapia intensiva all'ospedale di Osmk, dopo - affermano i suoi sostenitori, puntando il dito contro il Cremlino - aver bevuto un tè avvelenato nel bar dell'aeroporto di Tomsk ed essersi sentito male durante il viaggio in aereo verso Mosca.

La decisione della Germania, i temporeggiamenti dei medici

Dopo che la Cancelliera tedesca Angela Merkel ha preso umanamente e politicamente a cuore le sorti di Navalny, già venerdi gli specialisti tedeschi arrivati a Osmk avevano richiesto l'immediato trasferimento in Germania, ma i medici locali hanno temporeggiato sostenendo che il paziente fosse troppo debole per il trasferimento.

Per loro, la diagnosi era chiara: nessun avvelenamento, solo un disturbo dell'equilibrio dei carboidrati, un disordine metabolico. Sempre secondo gli amici del dissidente, questo sarebbe stato uno stratagemma per perdere tempo e far sparire ogni traccia di veleno nell'organismo di Navalny.

Già nel luglio 2019, mentre si trovava in carcere per una detenzione di 30 giorni, Navalny si sentì male: ufficialmente i medici della prigione parlarono di "crisi allergica", ma un medico vicino al dissidente disse esplicitamente che si trattò di un tentativo di avvelenamento con una sostanza chimica sconosciuta.

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