Le nevi rosa della Valfurva possono accelerare la fusione dei ghiacciai

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Di Paolo Alberto Valenti
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La Ancylonema nordenskioeldii in Italia, non si era mai vista. Il fenomeno della colorazione rosa delle nevi era stato rilevato, in passato, nella cosiddetta «dark zone» della Groenlandia. Secondo gli esperti il proliferare dell'alga dipende dall'innalzamento delle temperature

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Non dipende dal passaggio della Pantera rosa la colorazione che hanno assunto le nevi estive rimaste in alta Valfurva. Tutta colpa di un'alga che accelera lo scioglimento dei ghiacciai alpini, già provati dal riscaldamento climatico.

Fra le province di Brescia e Sondrio

Sul passo del Gavia, tra la provincia di Sondrio e Brescia, la neve rimasta dall'inverno si è colorata ed è subito allarme fra gli ambientalisti e gli studiosi universitari che hanno  individuato la  proliferazione di un'alga presente sul ghiacciao del Presena:  la Ancylonema nordenskioeldii tuttavia  in Italia, non si era mai vista. 

Un fenomeno del grande nord

Il fenomeno della colorazione rosa delle nevi era stato rilevato, in passato, nella cosiddetta «dark zone» della Groenlandia. Secondo gli esperti il proliferare dell'alga è imputabile all'innalzamento delle temperature anche in alta quota.

Un avvistamento nell'Engadina

Avvisaglie c'erano state nei mesi scorsi in Engadina, in Svizzera, ma mai quest'alga unicellulare si era riprodotta a latitudini così basse. Come per la Chlamydomonas nivalis, alga verde associata alla neve porpora in Antartide, la varietà agisce sul ghiaccio in seguito alla germinazione delle sue spore, favorita dalle temperature estive.  

Avviene quindi quello che gli esperti chiamano «bio-albedo feedback»: l’albedo (frazione di luce riflessa da un oggetto o da una superficie rispetto a quella che vi incide)  favorisce la presenza di un sottile strato di acqua che a sua volta agevola la sopravvivenza dell’alga, che altrimenti seccherebbe.

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