Covid-19: crollano il prezzo del petrolio e le Borse europee

Covid-19: crollano il prezzo del petrolio e le Borse europee
Diritti d'autore AP Photo/Ronald Zak
Diritti d'autore AP Photo/Ronald Zak
Di Euronews Agenzie:  ANSA
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Altra giornata difficile per i mercati finanziari, regge Wall Street dopo le misure annunciate da Trump

PUBBLICITÀ

È servito a limitare i danni l'intervento del presidente americano Donald Trump, che ha stanziato 8 miliardi e 300 milioni di dollari per arginare l'emergenza coronavirus. Anche l'esortazione alla FED di tagliare ulteriormente i tassi di interesse ha sortito un piccolo rimbalzo in Borsa. Wall Street ha chiuso in territorio negativo ma in recupero rispetto a metà seduta, quando i listini erano arrivati a perdere oltre il 3%. Il Dow Jones perde lo 0,97%, il Nasdaq cede l'1,87% mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l'1,70%.

Nel tweet: "Il pacchetto di finanziamento per l'emergenza coronavirus garantisce un aggressivo aumento delle risorse per [combattere + contenere] il virus".

Borse europee: bruciati oltre 300 miliardi

Già dopo l'apertura di Wall Street, le Borse europee hanno invece continuato ad alimentare le forti perdite: bruciati circa 305 miliardi di euro. Milano (Ftse Mib) a 20.799,89 punti perde il 3,50%; il Cac 40 di Parigi, maglia nera, a 5.139,11 punti va giù del 4,14%. L'Ftse 100 di Londra e il Dax di Francoforte rispettivamente a 6.466,38 e 11.545,26 punti, lasciano il 3,57% e il 3,34%.

Gli investitori si rifugiano nell'oro, in volata sui mercati asiatici. Crolla, invece, il prezzo del petrolio. È saltato l'accordo Opec+, sui tagli alla produzione di greggio, per far fronte all'impatto dell'emergenza Covid-19 sulla domanda petrolifera globale. Ad accendere la miccia a Vienna è stata la Russia (che non fa parte dei Paesi Opec) la quale ha messo il veto. L'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio aveva proposto un taglio alla produzione di 1,5 milioni di barili al giorno, cosa che Mosca non vuole accettare.

La reazione dei mercati alla mancata intesa sul petrolio

La mancata intesa ha avuto immediate ripercussioni sui mercati: il Brent ha perso l'8,65%, a 45,3 dollari al barile (il livello più basso da novembre 2016), mentre il Wti (West Texas Intermediate), è calato del 10,07%, attestandosi a 41,28 dollari, nel giorno peggiore dal 2014.

Le compagnie aeree vanno in picchiata

Tutte le aziende, che dipendono dal prezzo del petrolio, hanno visto le loro azioni andare in picchiata. EasyJet, Tui e IAG-British Airways sono scese di oltre il 4% ciascuna. Le azioni della terza compagnia aerea low-cost norvegese, la più grande d'Europa, sono crollate del 26,2%.

Le azioni della terza compagnia aerea low-cost norvegese, la più grande d'Europa, sono scese del 26,2%. Sul fronte operativo, Lufthansa sta procedendo a regime minimo: a causa di Covid-19, la compagnia aerea tedesca ha dichiarato di aver cancellato 7.100 voli europei per marzo, per lo più all'interno della Germania o su rotte verso l'Italia, pari a circa il 25% della sua capacità totale.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Petrolio, cosa cambierà dopo la riunione dell'Opec+

Finalmente rimabalzano le borse almeno in Europa ma in Oriente stanno ancora male

Auto elettriche: i produttori europei lottano per recuperare il ritardo in Cina