Cessate il fuoco flessibile e à la carte nel nord-ovest della Siria

Cessate il fuoco flessibile e à la carte nel nord-ovest della Siria
Diritti d'autore Lefteris Pitarakis/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
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Di Sergio Cantone
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Cessate il fuoco flessibile e à la carte nel nord-ovest della Siria

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Il valore di una tregua si misura dalla qualità delle soddisfazioni che le parti ne traggono. E al di là di un un po' di fiato per Erdogan e di prestigio mediorientale per Putin, il cessate il fuoco non porta nulla di più. Ci si aggrappa quindi a impegni in inchiostro simpatico, cambiali in bianco con le scadenze della _real politik, c_ome il corridoio di sicurezza est-ovest lungo l'autostrada M4 nella provincia di Iblid, e le pattuglie congiunte russo-turche nella stessa zona, a partire dal 15 marzo. 

Ma il ministero degli esteri russo, il giorno dopo, con ancora un po' di hang-over diplomatico da smaltire, mette sul tavolo condizioni scabrose, giocando sulle parole "identificare", "terroristi" e "militanti". 

Ci pensa Maria Zacharova, la portavoce della diplomazia russa. Con aplomb ed eleganza trancia i dubbi come una sciabola cosacca:

"militanti e terroristi identificati come tali, verranno eliminati dai siriani, dall'esercito siriano e da forze e contingenti di paesi che siano legittimamente impegnati accanto alle autorità siriane".

Mosca quindi non esclude che le sue unità militari possano interrompere la tregua in caso di necessità.

Michael Tanchum, analista dell'Austrian Institute for European and Security Policy, si concentra sull'insostenibile leggerezza del patto russo-turco: "chi pensa che Turchia e Russia abbiano un sodalizio strategico si sbaglia. È sempre stato un accordo transitorio. Ma sbaglia anche chi crede che un eventuale conflitto con la Russia possa spingere la Turchia verso l'occidente, perché la Turchia può agire su binari separati, ottenendo ricavi sul terreno che le permettono di avere una sua autonomia strategica"

L'incontro di Mosca ha permesso ad Ankara di circoscrivere l'area infetta, nei suoi rapporti con la Russia, a una manciata di chilometri quadrati nel nord-ovest della Siria. Le due potenze euroasiatiche condividono invece l'obbiettivo massimo, che è affermare i propri interessi a costo di indebolire l'Unione europea. Le masse umane ai confini della Grecia sono effetto collaterale desiderato, sia da Mosca che da Ankara.

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