Siria, Idlib: la Turchia attacca con i droni e fa 19 morti

Siria, Idlib: la Turchia attacca con i droni e fa 19 morti
Diritti d'autore Photo AP / Ghaith AlsayedGhaith Alsayed
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Di euronews
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Aumenta il numero delle vittime nel nord-est siriano; la Turchia abbatte anche due aerei da guerra siriani; quattro giorni fa uccisi oltre 30 soldati turchi dalle truppe di Assad. Col conflitto cresce anche il numero dei profughi in fuga da Idlib

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È guerra aperta tra Ankara e Damasco nel nordest siriano.

Ieri Ankara ha abbattuto due aerei da guerra siriani: i piloti si sono paracadutati e sono salvi, ma non è andata meglio ad altri soldati siriani, uccisi dai droni turchi nelle ultime ore. Si parla di 19 vittime; per Ankara è una prova di forza, un modo per mostrare a Damasco, e anche ai russi che sostengono Assad, che il Paese ha mezzi tecnologicamente avanzati per fare la guerra. È anche una risposta, quella di Ankara, all'attacco subìto quattro giorni fa, quando oltre 30 soldati turchi sono stati uccisi nei raid siriani. 

Adem ALTAN / AFP
I funerali di uno dei soldati turchi uccisi a Idlib il 27 febbraioAdem ALTAN / AFP

Questa domenica si sono tenuti vicino Beirut in Libano anche i funerali di 5 di 8 membri di Hezbollah uccisi venerdì da un attacco turco mentre combattevano a fianco delle forze governative. Insomma è la guerra, con i suoi attacchi, le sue alleanze, le sue rappresaglie e i suoi sfollati. 

Centinaia di migliaia di profughi hanno ormai lasciato la città siriana di Idlib, oggetto dell'offensiva di Damasco, per salvarsi dalle bombe di Assad; si sono diretti verso il confine più vicino, quello turco. Ankara stavolta, nonostante gli accordi con l'Unione europea, non controllerà il loro flusso; i profughi che nessuno vuole, ormai in migliaia premono sul confine greco. 

Il primo ministro bulgaro è il primo premier europeo ad incontrare Erdogan dopo l'apertura delle frontiere da parte della Turchia. Boyko Borissov si reca ad Ankara oggi, sapendo cosa dire anche a nome di altri; nelle ore precedenti al viaggio ha infatti intrattenuto una serie di colloqui telefonici sul tema dei migranti: con la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen, con la cancelliera tedesca Angela Merkel e con il premier greco Kiryakos Mitsotakis.

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