ONG: Quasi 150 naufraghi (e tanti neonati) soccorsi nelle acque libiche

ONG: Quasi 150 naufraghi (e tanti neonati) soccorsi nelle acque libiche
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Di Diego Giuliani
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L'imbarcazione Ocean Viking di SOS Méditerranée e Medici Senza Frontiere soccorre 60 naufraghi in difficoltà. 84 le persone tratte in salvo poco prima dalla ONG Sea Eye. Fra loro anche più neonati di poche settimane. Preoccupanti le condizioni di uno di loro

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Uomini, bambini, ma anche donne incinte e diversi neonati. A qualche giorno appena dagli ultimi sbarchi quasi 150 persone, solo nelle ultime ore, sono state soccorse dalle ONG nel Mediterraneo centrale e sono ora in cerca di un porto sicuro. A un centinaio di chilometri dalle coste libiche, l'intervento in serata dalla Ocean Viking. Tra i 60 naufraghi tratti in salvo dall'imbarcazione di Medici Senza Frontiere e SOS Méditerranée anche un bambino di tre anni e il suo fratellino di tre mesi.

Il tweet con cui Medici senza frontiere ha annunciato l'operazione di salvataggio

"Intorno alle 19 di ieri - racconta il coordinatore delle operazioni di soccorso, Nicholas Romaniuk - abbiamo ricevuto in copia una email indirizzata alla Guardia Costiera Libica. Proveniva da Alarm Phone e segnalava un'imbarcazione potenzialmente in difficoltà, nell'area SAR libica".

Doppio intervento della Alan Kurdi: 84 persone salvate e un interrogativo politico per l'Europa

Nelle stesse ore, sempre nelle acque libiche, anche due interventi della Alan Kurdi. Tre bambini, una donna incinta e un'altra in condizioni critiche, fra le 84 persone tratte in salvo. A destare preoccupazione soprattutto le condizioni di un neonato di 8 settimane appena, che non beve da due giorni. Il piccolo è stato trasbordato dall'imbarcazione in mattinata, insieme a un altro neonato di 4 settimane, due bambini di 4 anni e 4 adulti. Vite umane e storie che all'Italia e all'Europa ripropongono con urgenza la questione di sbarchi e solidarietà: dossier finora incapace di strappare soluzioni coordinate e impegni vincolanti su accoglienza e redistribuzione.

Il tweet con cui la ONG tedesca Sea Eye ha annunciato l'operazione della Alan Kurdi
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