Irlanda del Nord: cambia la legge su aborto e nozze gay, ecco cosa cambia

Irlanda del Nord: cambia la legge su aborto e nozze gay, ecco cosa cambia
Diritti d'autore SIMON GRAHAM/AMNESTY INTERNATIONAL/via REUTERS
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Di Cristina Abellan MatamorosReuters, Roberto Alpino
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In vigore (seppur operative nel 2020) le leggi votate dal Parlamento di Londra, che profitta della mancanza di un Governo locale che potesse opporsi

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L'Irlanda del Nord smette di essere l'unico Paese dl Regno Unito in cui vige il divieto di matrimonio tra persone dello stesso sesso e cambia anche la propria legislazione sull'aborto, sinora considerato un reato, tranne nei casi di rischio per la salute della madre.

Grazie a due emendamenti passati dal Parlamento di Westminster nel luglio scorso, una delle legislazioni più dure in tema di interruzione di gravidanza è quindi crollata dopo 158 anni.

Il Northern Ireland Executive Formation Bill entra infatti in vigore, dato che a Belfast manca ancora un Governo: il Paese è in fase di stallo da mille giorni, perché i principali due Partiti, l'Unionista democratico (Dup) e Sinn Féin, non riescono a trovare un accordo.

Ad inzio ottobre, l'Alta Corte di Belfast ha stabilito che le leggi in materia di aborto in vigore in Irlanda del Nord violano gli obblighi del Regno Unito in materia di diritti umani: qui i matrimoni omosessuali sono validi dal 2014, ma non nell'Irlanda del Nord, a causa del veto del Partito Unionista democratico.

"Nel 2014, quando ho avevo necessità di abortire, questa possibilità mi è stata negata, ho giurato che avrei dato voce alla campagna per i diritti di aborto: aver raggiunto questo risultato è semplicemente incredibile", ha detto Ashleigh Topley, attivista e ricorrente alla Corte Suprema.

La parola alle (ex) "vittime del sistema"

"Non potrà cancellare quello che è stato, ma ha dato uno scopo al mio dolore, sono sollevata nel pensare che ora nessuno dovrà passare quello che ho passato io", sono invece le parole di Topley, alla quale è stato detto - a quattro mesi e mezzo di gravidanza - che il feto non sarebbe sopravvissuto.

Così, lei ha dovuto proseguire la gestazione fino al travaglio, alla 35esima settimana, quando il cuore della sua bambina si è fermato.

Su Twitter, i sostenitori delle nuove misure stanno festeggiando la giornata storica con l'hashtag #TheNorthIsNow.

Nell’Ulster, l’interruzione era vietata dalla legge del 1861 sui reati contro la persona: l’aborto era possibile solo nei casi in cui la gravidanza avesse messo a repentaglio vita, salute fisica o mentale della donna incinta.

Chi si fosse sottoposta a un aborto illegale e chi avesse collaborato, poteva rischiare addirittura l’ergastolo.

I Conservatori, sia nella comunità protestante che in quella cattolica, si sono opposti all'entrata in vigore della nuova legislazione: negli ultimi anni, però, la pressione per cambiare le leggi vittoriane sono montate soprattutto dopo che, nel 2018, anche la cattolicissima Repubblica d'Irlanda ha abrogato un divieto all'aborto altrettanto restrittivo.

Dunque, l'interruzione di gravidanza è decriminalizzata, sono annullati tutti i procedimenti giudiziari in corso e verrà avviata una consultazione per stabilire come dovrà cambiare l'offerta a livello di servizio sanitario - da concludersi entro marzo 2020.

"Si tratta di una cattiva legge che entra in vigore attraverso un cattivo procedimento e che porta a conseguenze negative sia per le donne che per i bambini non ancora nati", è l'opinione di Dawn McAvoy del gruppo anti-abortista Both Lives Matter.

Per quanto riguarda il matrimonio tra persone dello stesso sesso, l'opinione pubblica è molto cambiata in questi anni, ma anche qui i tentativi di legalizzarlo sono stati sempre bloccati dal partito Democratico Unionista, socialmente conservatore, utilizzando un veto speciale volto a prevenire la discriminazione nei confronti di una comunità piuttosto che di un'altra.

"Non vediamo l’ora di suonare le campane di nozze a San Valentino", ha detto Patrick Corrigan, direttore di Amnesty International nell’Irlanda del Nord.

La settimana scorsa, Both Lives Matter ha reso noto che 31 membri dell'assemblea legislativa (MLA) hanno firmato una petizione per obbligare il Parlamento a discutere una mozione che rimetta il diritto all'aborto nelle mani decisionali della politica locale.

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