La storia di Boureima, capo di una famiglia di 43 persone - sette uomini, 13 donne e 23 bambini. "Attaccavano tutti, tutti quelli che ritenevano miscredenti. Tra le vittime c'erano musulmani, protestanti, cattolici, insomma nessuno fu risparmiato"
Sono circa 300.000 gli sfollati Nel nord del Burkina Faso, in fuga dai loro villaggi e dai gruppi armati afferenti ad Al Qaeda o all'Isis. Burkina Faso dove la spirale della violenza infuria da oltre quattro anni e ha prodotto centinaia di morti.
In particolare, gli abitanti del villaggio di Gassalpalik hanno visto distruggere e saccheggiare le loro case. Tra loro c'è Boureima, capo di una famiglia di 43 persone - sette uomini, 13 donne e 23 bambini.
"Attaccavano tutti, tutti quelli che ritenevano miscredenti. Tra le vittime c'erano musulmani, protestanti, cattolici, insomma nessuno è stato risparmiato. Dovevamo fuggire per salvarci".
Lo scorso 24 settembre nove civili sono stati uccisi in due attacchi armati condotti in due località proprio del nord del Burkina Faso. Lo scorso 14 settembre, invece, i leader dei paesi dell’Africa occidentale hanno tenuto un vertice straordinario al termine del quale hanno annunciato lo stanziamento di un miliardo di dollari per contrastare il terrorismo nella regione del Sahel.