Notre-Dame, a chi tocca davvero pagare il restauro?

Notre-Dame, a chi tocca davvero pagare il restauro?
Diritti d'autore Christophe Petit Tesson/Pool via REUTERS
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Di Arnaud RichardAFP
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Qualcuno si è chiesto: perché non paga la Chiesa cattolica? Una domanda che non si è fatto evidentemente Trump, dando la cosa per scontata ed arrivando ad offrire pure il supporto americano alla Santa Sede. Risposta semplice: non tocca al Vaticano metterci i soldi.

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Dopo l'incendio che ha parzialmente distrutto la cattedrale di Notre-Dame, qualcuno si è chiesto: perché non è la Chiesa Cattolica a metterci i soldi per il restauro? Cerchiamo di fare il punto sulla proprietà, la parte assicurativa e quella della responsabilità in caso di danno.

A chi appartiene Notre-Dame?

La cattedrale è di proprietà dello Stato francese dopo la legge sulla laicità del 9 novembre 1905 che sanciva la separazione tra Stato e Chiesa. La sua sorte è la stessa di altre 86 cattedrali sul territorio transalpino. Notre-Dame de Paris è classificata come monumento storico dal 1862. Sul suo sito, il Ministero francese della cultura spiega che "lo status di monumento storico è un riconoscimento da parte della Nazione del valore patrimoniale di una proprietà. Questa protezione implica una responsabilità condivisa tra i proprietari e la comunità nazionale per la sua conservazione e trasmissione alle generazioni future".

Le compagnie di assicurazione possono finanziare il restauro?

Per quanto riguarda l'assicurazione dell'immobile, il suo status di proprietà dello Stato fa di Notre-Dame un edificio speciale, che non è paragonabile a un immobile come gli altri. Lo Stato, in virtù del suo potere finanziario, è di fatto l'assicuratore di se stesso, e non è vincolato dalle assicurazioni obbligatorie che impone ai cittadini. Il principio è conosciuto come "autoassicurazione statale". "Lo Stato non si avvale di una compagnia di assicurazione per coprire i danni, tranne che per accordi giuridici specifici, il che significa anche che un certo numero di castelli non sono coperti dal settore privato, è una scelta", ha spiegato ad AFP Dominique de la Fouchardière, dirigente di SLA Verspieren, specialista nell'assicurazione di castelli e monumenti storici. Lo stesso vale per i monumenti che la Francia possiede.

D'altra parte, spetta teoricamente all'Arcidiocesi di Parigi assicurare i beni all'interno dell'edificio. "Dopo la legge di separazione tra Chiesa e Stato del 1905, gli edifici sono assicurati dallo Stato e i beni sono assicurati da specifiche polizze assicurative - almeno quando la Chiesa può farlo", spiega l'esperto.

Quali mezzi concede lo Stato a Notre-Dame?

Ogni anno, lo Stato francese assegna a Notre-Dame de Paris 2 milioni di euro sui 345,7 milioni di euro che il bilancio del Ministero della Cultura dedica a tutti i monumenti e al patrimonio storico. La cattedrale raccoglie dalle donazioni dei fedeli una somma di cinque milioni l'anno.

Secondo France Info, nel 2017 lo Stato e l'Arcidiocesi di Parigi hanno firmato un accordo quadro per finanziare i lavori di ristrutturazione avviati l'indomani, i cui lavori sono stati probabilmente la causa dell'incendio di lunedì sera. Tale accordo prevedeva una proroga dei due milioni di euro concessi ogni anno dallo Stato per la manutenzione dell'edificio. Inoltre, per ogni euro raccolto da privati, lo Stato si impegnava a donare un ulteriore euro, fino ad un massimo di 4 milioni di euro all'anno.

Sarà il Vaticano a pagare per il restauro?

L'incendio della cattedrale di Notre-Dame de Paris ha particolarmente commosso la comunità cristiana.

Già lunedì sera, il Vaticano ha espresso la sua "incredulità" e "tristezza" per la sorte di questo "simbolo del cristianesimo, in Francia e nel mondo". Il Papa ha parlato al telefono con il presidente francese e mercoledì, durante l'udienza generale a piazza San Pietro, ha espresso la sua gratitudine a tutti i pompieri di Parigi. La Santa Sede ha proposto alla Francia l'invio di esperti per apportare un contributo tecnico alla ricostruzione di Notre-Dame alla luce delle loro competenze nella tecnica del restauro.

Tuttavia, anche se Notre-Dame di Parigi è uno dei luoghi più emblematici del cattolicesimo occidentale, il Vaticano non ne è proprietario e non ha la responsabilità della cura o del restauro dell'edificio. Non tocca quindi allo Stato pontificio pagare. Una situazione che non ha impedito al presidente USA, Trump, di proporre a Papa Francesco l'aiuto americano per la ricostruzione. 

E allora quali sono le speranze di risarcimento dei danni?

Se la responsabilità dell'incendio non sarà attribuita a una delle imprese coinvolte nella ristrutturazione della cattedrale, lo Stato, garante dell'edificio, sarà interamente responsabile della ricostruzione. Da qui l'importanza delle donazioni private che stanno sfiorando il miliardo di euro

D'altra parte, se la responsabilità di una delle società verrà stabilita, le loro assicurazioni dovranno risarcire l'importo della copertura sottoscritta dall'impresa. La Stampa scrive che le assicurazioni ci sono, ma "coprono" al massimo qualche decina di milioni di euro. Se la copertura si rivelerà insufficiente, sarà decisivo l'apporto delle collette solidali o eventuali altri fondi messi a disposizione dai privati.

"Pare che la decisione di non assicurare il patrimonio della République sia stata presa nel 1889, quando il ministero delle Finanze stabilì che il rapporto costi-benefici era sfavorevole. Più di un secolo dopo, nel 2001, due deputati incaricati della questione stimarono che la pertinenza di questi argomenti meriterebbe di essere riesaminata", ma in effetti non si è riesaminato nulla", conclude La Stampa.

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