Thailandia al voto: prime elezioni a cinque anni dal golpe militare

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Di Euronews
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Quattro i partiti in corsa. L'assetto istituzionale, stravolto dalla riforma costituzionale del 2016 approvata dalla giunta militare, rende improbabile la formazione di un governo d'opposizione

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La Thailandia è tornata a votare. Questa domenica si sono svolte le prime elezioni dopo il golpe militare del 2014 che ha portato al potere il generale Prayuth Chan-ocha, autonominatosi primo ministro ad interim.

Secondo i primi exit poll ad ottenere il maggior numero di seggi alla Camera, 163, sarebbe il partito Pheu Tahi dell'ex primo ministro in esilio Thaksin Shinawatra. Palang Pracharat, il partito che appoggia la giunta militare al potere, si fermerebbe a 96 seggi.

Se la proiezione fosse corretta, i numeri non consentirebbero a Pheu Tahi di ottenere la maggioranza e formare un nuovo governo a causa dell'assetto politico ed istituzionale del paese, stravolto con la riforma della costituzione approvata nel 2016 dalla giunta militare con il benestare della corona.

Il nuovo sistema prevede infatti una sola camera elettiva. Il Senato, che rappresenta un terzo dei seggi totali delle due camere, è invece interamente nominato dalla giunta militare.

Oltre a Pheu Tahi e Palang Pracharat, hanno partecipato alle elezioni anche altri due partiti. Il Democrat Party, conservatore e monarchico, e l'Anakot Mai, promotore di istanze progressiste.

Nei giorni scorsi la Corte Costituzionale ha ordinato lo scioglimento di un quinto partito che avrebbe dovuto partecipare. Il motivo? Avere candidato la principessa Ulboratana, sorella del re. Una candidatura considerata inappropriata e anticostituzionale.

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