Spagna-Catalogna: Separatisti a processo

Spagna-Catalogna: Separatisti a processo
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Di Sergio Cantone
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Comincia il processo dei leader separatisti catalani. La giustizia, lo stato di diritto, devono lottare contro la realtà politica di una divergenza storica, quella dell'identità catalana e dell'identificazione degli spagnoli con il sistema costituzionale delle autonomie. La Catalogna resta divisa.

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Ed è proprio in questo edificio, la corte suprema di Madrid, che martedì 12 febbraio lo psicodramma dell'indipendentismo catalano cozzerà contro la granitica realtà del sistema giuridico spagnolo. Autodeterminazione dei popoli contro stato di diritto. Un bel derby giuridico, dove le carte bollate e il tuono delle sentenze interpreteranno il ruolo di protagoniste sulla scena tutta politica di separatismo contro unionismo.

Le cose da sapere sul processo ai leader catalani

Ci sono proprio i leader delal rivolta separatista. Sono alla sbarra. Mancano solo i latitanti. Comunque, rischiano tutti condanne dai sette ai venticinque anni, per ribellione, peculato e inosservenza di un provvedimento della pubblica autorità.

La questione risale, lo ricordiamo, al primo ottobre 2017, data del fatidico referendum per l'indipendenza, indetto dal governo autonomo catalano, al tempo guidato proprio da Carles Puigdemont, e pesantemente vietato da Madrid. Da qui le tre accuse avanzate dalla procura generale spagnola.

La ribellione è infatti insita nell'intento di rompere il mosaico spagnolo, tenuto insieme dal collante costituzionale, il peculato per i fondi pubblici distratti per finanziare una consultazione considerata illegale dallo stato centrale e dal suo sistema giudiziario, e l'inosservenza per non avere dato ascolto alle autorità centrali.

Una serie di reati che già aveva contemplato, fin dal momento della preparazione del referendum, anche l'allora governo conservatore e fortemente unionista, guidato dall'ex premier Mariano Rajoi.

Finì poi con Puigdemont e pochi altri leader riparati all'estero, la maggioranza dei sediziosi dietro le sbarre e un paese sempre più diviso.

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