Maxioperazione contro la ndrangheta tra Europa e America Latina: 90 arresti

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Di Michele Carlino
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Le indagini durate anni sono state coordinate dalla Direzione Nazionale Antimafia

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Maxioperazione della Direzione Nazionale Antimafia contro la ndrangheta calabrese e le sue proiezioni estere. Novanta persone, residenti in diversi paesi tra cui Germania, Olanda, Belgio, sono destinatarie di una misura di custodia cautelare. L'indagine riguarda diversi importanti esponenti di famiglie storiche della ndrangheta operanti nel versante jonico della provincia di Reggio Calabria. Le accuse ipotizzate vanno dall'associazione mafiosa al riciclaggio, al traffico internazionale di droga.

L'inchiesta, la prima a venire gestita a livello di Eurojust, l'ufficio di coordinamento giudiziario tra i paesi dell'Ue, segna una svolta nell'approccio europeo al contrasto alle mafie. In una conferenza stampa tenutasi a l'Aja, in Olanda, Filippo Spiezia, vicepresidente di Eurojust ha detto: "Questo risultato eccezionale è stato ottenuto grazie all'approccio europeo che tutte le autorità nazionali hanno deciso di attribuire a questo caso, che rappresenta un modello da seguire anche in futuro. Non sarebbe stato possibile ottenere questo risultato straordinario se non avessimo creduto in questo approccio europeo alle indagini".

Fulcro della rete internazionale, secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate in Italia dalla Dda di Reggio Calabria, le principali cosche della Locride, a cominciare dai Pelle-Vottari di San Luca per passare ai Ietto di Natile di Careri ed agli Ursini di Gioiosa Ionica. Erano loro, secondo l'accusa, a gestire l'imponente traffico di cocaina che dal Sudamerica giungeva in Italia e nel nord Europa, in particolare in Germania, Olanda e Belgio, grazie anche alla collaborazione di alcuni cittadini turchi che avrebbero avuto un ruolo ben preciso, quello di realizzare vani segreti in camion e auto per consentire il trasporto dello stupefacente.

Gli arresti in Calabria, secondo quanto si è appreso, sarebbero stati una trentina. Del gruppo di investigatori che hanno condotto le indagini, per l'Italia hanno fatto parte la Squadra mobile di Reggio Calabria, lo Sco di Roma, la sezione Goa del Gico del Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Catanzaro, lo Scico di Roma e il Nucleo speciale di polizia valutaria.

L'operazione di oggi conferma il ruolo di primo piano che la ndrangheta gioca sui mercati internazionali dell'illegalità. Secondo gli esperti il crimine organizzato di origine calabrese controlla in via quasi esclusiva i traffici di cocaina tra l'America Latina e l'Europa ormai da anni, ed è divenuto nel tempo il primo gruppo di mafia per pericolosità a livello globale.

I commenti all'operazione

"È una bella giornata per la legalità nel nostro Paese. Anche oggi le cronache riportano la notizia di un nuovo, duro colpo inflitto alle mafie. Dopo gli arresti di ieri in Sicilia questa volta sono state eseguite 90 misure cautelari, in Italia e all'estero, nei confronti di esponenti della ndrangheta. Al di là dei numeri, si tratta di una operazione importante, frutto di una intensa attività di collaborazione internazionale". Così, in una nota, i componenti del Movimento 5 Stelle della Commissione antimafia. "Da anni, cosche e ndrine hanno allargato i loro interessi ben oltre il territorio nazionale. L'inchiesta che ha portato al blitz di questa mattina, dimostra che la collaborazione tra le autorità europee è un mezzo efficace per ottenere straordinari risultati nella lotta al crimine organizzato. Grazie al lavoro della Direzione nazionale antimafia, della Dda di Reggio Calabria, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, lo Stato ha battuto ancora una volta la ndrangheta. Per i mafiosi non c'è scampo, ovunque si trovino".

"La migliore notizie riguardo al blitz internazionale contro la ndrangheta, reso noto oggi dalla DNA e dalle forze di polizia, non è tanto l'arresto di 90 criminali, ma è la perfetta collaborazione tra diversi paesi europei per colpire insieme la criminalità mafiosa internazionale". Lo dichiara la senatrice Pd Laura Garavini, componente commissione antimafia. "È questo - aggiunge - che volevamo raggiungere con le squadre investigative miste a livello europeo, siamo riusciti a farle partire bene anche con il lavoro svolto in Commissione antimafia e nel parlamento negli scorsi anni. Ora bisogna lavorare affinché Eurojust vada sempre più verso una vera Procura europea contro le mafie. Questa è l'Europa che vogliamo costruire e senza una forte Unione tra gli Stati questa operazione non avrebbe avuto così successo".

"Ndrangheta, maxi-operazione con 90 arresti tra Italia, Olanda, Germania e Sudamerica. Grazie e onore alle Forze dell'Ordine e agli investigatori, sempre in prima linea nella lotta alla mafie. Ps: Spero che nessuno si offenda e mi attacchi per questi complimenti...". Lo dice il ministro dell'Interno Matteo Salvini.

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