Scoppia la guerra dei dazi fra Belgrado e Pristina. Sullo sfondo le complicate relazioni fra la Serbia che non riconosce l'indipendenza del Kosovo e Pristina che la pretende
Il dazi al 100% che il Kosovo infligge ai prodotti serbi sono stati anche sul tavolo dell'incontro fra il presidente serbo Alexander Vucic e il suo primo ministro Ana Brnabic e gli ambasciatori di Russia Alexander Chepurin e quello cinese Li Manchang.
Tensione nei Balcani
Colloqui tesi per via della crisi che si riaccende nei Balcani. I serbi del Kosovo non potranno più comprare le merci a cui sono abituati e in più la polizia del Kosovo ha arrestato quattro serbi nella zona settentrionale di Kosovska Mitrovica ritenuti coinvolti nell'uccisione a gennaio scorso del popolare politico serbo Oliver Ivanovic.
I complicati rapporti fra Serbia e Kosovo
Il governo di Pristina, che ha dichiarato l'indipendenza dalla Serbia nel 2008, sta cercando il riconoscimento internazionale, a cui il suo vicino si oppone.
Per il rappresentante serbo per il Kosovo Nenad Popovich, che si è recato presso il Ministero degli Esteri russo a Mosca, questa è proprio "una guerra, un conflitto economico nello spirito della pulizia etnica: L'intenzione è di eliminare i serbi dal Kosovo".
Manifestazioni contro il governo kosovaro
A fronte dell'imposizione dei dazi i serbi che abitano nel Kosovo settentrionale sono scesi in piazza per manifestare il loro profondo malcontento.
Il vicepremier kosovaro Enver Hoxha aveva recentemente scritto un tweet in cui ha accusava la Serbia di "proseguire con la campagna aggressiva contro il Kosovo sul piano internazionale". Tuttavia la guerra dei dazi finisce per minare il processo di normalizzazione.