L'accusa è, ancora una volta, di aver condizionato l'esito delle presidenziali 2016
Negli Stati Uniti, continua la battaglia dei democratici sulle presunte irregolarità della campagna elettorale per le presidenziali 2016, che secondo i vertici del partito sarebbero state perse da Hillary Clintton per via di una massiccia manovra di disinformazione e condizionamento della pubblica opinione orchestrata dalla Russia.
E così, mentre Donald Trump rende noto di aver assoldato l'ex sindaco newyorkese Rudi Giuliani nel team di avvocati che potrebbe occuparsi della sua difesa nel caso RussiaGate, i vertici democratici escono allo scoperto, presentando una denuncia federale non soltanto contro la Russia, ma anche contro il comitato elettorale di Trump e l'organizzazione internazionale Wikileaks
L'accusa è per l'appunto quella di aver alterato l'esito delle elezioni. secondo i democratici, il comitato di Trump avrebbe consapevolmente tramato con irussi per screditare l'immagine della Clinton, hackerando a questo scopo - e qui entra in ballo Wikileaks - i computer del Partito democratico