Alle votazioni per la presidenza delle camere, Salvini trasgredisce gli accordi con l'ex Cavaliere, secondo il quale la Lega starebbe cercando l'accordo con i 5 stelle
il colpo di scena arriva alle 18, dopo una giornata che pareva dovesse cpncludersi senza scossoni. In mattinata il nuovo parlamento si insedia: poi - tra un selfie e l'altro delle new entry - si va alle votazioni per i presidenti di Camera e Senato. Per Pd e 5 Stelle l'indicazione è a votare scheda bianca, mentre il centrodestra - almeno inizialmente - punta ad eleggere il forzista Paolo Romani, fortmente sgradito a Luigi Di Maio che a inizio giornata aveva ribadito la totale indisponibilità a votare alcun condannato.
Dopo due fumate nere per Palazzo Madama arriva però lo strappo: che si consuma quando Matteo Salvini comunica a Berlusconi come già alla seconda chiamata i voti leghisti siano confluiti su un'altro nome forzista, quello di Anna Maria Bernini, su cui a quanto pare ci sarebbe anche la convergenza dei 5 Stelle, ma che fa parecchio infuriare l'ex Cavaliere. Il quale, nella sua nota ufficiale arrivata meno di mezz'ora più tardi definisce quello di Salvini come "un atto di ostilità a freddo, che, da un lato rompe l’unità della coalizione di centrodestra e dall’altro smaschera il progetto per un nuovo governo Lega-M5s".
In serata, comunque, di ritorno da Palazzo Grazioli, Bernini smentisce la sua disponibilità "ad essere candidata di altri" proprio mentre Salvini annuncia di aver trovato una quadra per un nome 5 stelle alla Camera, dove Di Maio punta a far eleggere l'ex presidente della Vigilanza Rai Roberto Fico.
Appena stamattina, a pochi passi da Montecitorio, TvBoy - un'artista di strada romano - aveva disegnato un murales rffigurante il bacio tra Salvini e Di Maio, sulla falsariga di quello che quanrant'anni fa si consumò tra Leonid Brezhnev ed Erich Honecker. Quanto ci fosse di profetico nell'opera lo scopriremo, probabilmente, nelle prossime ore