Trionfo americano per la Vienna Philharmonic e per Gustavo Dudamel

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Di Katharina Rabillon
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Una tournèe di successo per l'Orchestra Filarmonica di Vienna in tutto il continente americano, sotto l'esuberante direzione del giovane Maestro venezuelano.

Superare i confini e unire le culture: è il messaggio del tour americano della Vienna Philarmonic Orchestra.

Insieme al maestro venezuelano Gustavo Dudamel, la leggendaria orchestra viennese - celebre per i suoi Concerti di Capodanno - ha intrapreso un lungo viaggio (tre settimane) in tutto il continente: dalla Carnegie Hall di New York a Buenos Aires, con diverse tappe, tra cui Bogotà, Santiago del Cile e il maestoso Palacio de Bellas Artes di Città del Messico.

"Credo in una sola America. Quello che noi proviamo a fare, abbraccia tutto questo continente, con la musica", spiega Gustavo Dudamel.

"La cosa speciale di questo tour in America, è che siamo qui per la prima volta con Gustavo Dudamel", racconta Daniel Froschauer, amministratore delegato - nonchè primo violino - della Filarmonica di Vienna. "Ovviamente, viaggiare con lui in Sud America è qualcosa di molto particolare. Ha una passione speciale, nel sangue, per la musica e per il ritmo. "

In una performance stellare, il 37enne direttore d'orchestra ha esplorato la possente Sinfonia numero 4 di Čajkovskij...una sinfonia che passa dal buio alla luce, dall'oscurità agitata al trionfo radioso.

"Questa è una sinfonia piena di suoni lirici e l'orchestra ha tutta quella qualità...quel suono...quel modo cosi morbido e bello da pronunciare", dice il maestro Dudamel, sognante.

"E' come se Čajkovskij avesse scritto questa sinfonia per noi...le melodie nelle corde, ma poi anche nella batteria solista....", continua Froschauer.

"Penso che ci adattiamo molto bene. Siamo un'orchestra molto colorata. Per noi il suono è qualcosa di speciale", dice MIchael Bladerer, direttore generale della Philarmonic.

.Il feeling artistico tra la Vienna Philharmonic Orchestra e il maestro Dudamel, noto per il suo stile appassionato ed esuberante, dura da oltre un decennio.

"Ricordo quando ha diretto per la prima volta, ci ha davvero impressionato tutti per la sua energia", ricorda Bladerer. "Poi la seconda volta, è stato quasi selvaggio: indimenticabile".

"Selvaggio e al tempo stesso incredibilmente ben diretto", interviene Daniel Froschauer. "Non abbiamo avuto bisogno nemmeno di una prova! E se c'è qualcuno di fantastico come lui a dirigere, tutti possono capire la musica".

"Fin dall'inizio, il feeling con la Vienna Philharmonic è stato magico", ricorda Gustavo Dudamel. "Ricordo di aver provato Brahms per la prima volta con loro e quando ho lasciato l'audizione avevo il cuore pieno di gioia! Sono rimasto entusiasta del suono".

"È una relazione davvero intensa, sono molto orgoglioso di questo, sono molto felice di far parte di questa grande famiglia", conclude il maestro venezuelano.

Journalist • Cristiano Tassinari

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