L'ex consigliere alla sicurezza nazionale avrebbe celato i contatti con l'ex ambasciatore russo a Washington. Ora a tremare è anche la Casa Bianca. Secondo fonti di stampa USA, nelle sue affermazioni Flynn avrebbe coinvolto il genero di Trump
Mettetelo sotto chiave! Questo scandiva una piccola folla riunitasi per contestare Michael Flynn, l'ex consigliere alla sicurezza nazionale di Donald Trump, all'uscita dal tribunale per l'udienza di patteggiamento, nel corso della quale ha confessato di aver mentito all'FBI sur Russia gate.
Accettando la piena responsabilità per i propri atti, Flynn ha ammesso di aver avuto contatti con Sergei Kislyak, l'ex ambasciatore russo a Washington, nel dicembre scorso.
Questa la motivazione del rinvio a giudizio:
*Michael T. Flynn ha fatto intenzionalmente e consapevolmente dichiarazioni e reso descrizioni materialmente false, fittizie e fraudolente. *
Secondo alcuni giornali statunitensi, che sono riusciti a vedere le carte in mano agli inquirenti, Flynn avrebbe detto di aver agito d'intesa con Jared Kushner, genero di Donald Trump ed altri membri della squadra del presidente degli Stati Uniti.
Sembrano lontani i tempi in cui a gridare 'mettetela sotto chiave' era lui, in riferimento a Hillary Clinton. Ora Flynn rischia una pena fino a cinque anni di carcere e 250mila dollari di multa.
Ma a tremare è anche la Casa bianca, che si è affrettata a commentare: la dichiarazione di colpevolezza di Flynn riguarda solo lui stesso e non coinvolge altre persone.