Caporetto, il ricordo della Grande guerra per mantenere la pace

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Di Paolo Alberto Valenti
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Paolo Alberto Valenti, Euronews: ”Questo è uno dei meravigliosi paesaggi montani al confine fra Slovenia e Italia eppure qui ci sono state alcune delle più sanguinose battaglie che la storia ricordi: quelle della prima guerra mondiale”.

Nicola Revelant, storico: “In questa zona ci sono le trincee, si tratta della terza linea difensiva italiana che era stata costruita nel 1915 in quanto il fronte della prima linea si trovava dall’altra parte del fiume Isonzo. Sono queste le trincee che sono state conquistate proprio il 24 ottobre dall’allora tenente tedesco Erwin Rommel, più famoso come la volpe del deserto”.

La cosa più importante in questi luoghi sono le iniziative di pace.

Leon Četrič, Fondazione slovena Sentieri della Pace: “Il sentiero della pace in sloveno Pot Miru è una fondazione che da adesso 17 anni lavora sull’ex frontiera dell’Isonzo. L’obiettivo è di non dimenticare la guerra e che cosa ha provocato qui. Dove oggi la gente viene a fare trekking o sport, sono bei luoghi, ma 100 anni fa qui si moriva”.

La vicina città di Cividale del Friuli è oggi il simbolo dell’Europa che rifiuta la guerra. Cividale nell’ottobre del 1917 ha vissuto tutte le sofferenze che durante la prima e la seconda guerra mondiale tanti altri popoli e città hanno sofferto, i bombardamenti, gli incendi che la devastarono e poi i saccheggi e l’occupazione. Proprio da questi luoghi oggi simbolo di fratellanza fra italiani e sloveni si accendono le più significative iniziative per la pace come quella dell’organizzazione slovena Pot Miru.

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